Descrizione dell'argomento
All'inizio della seconda guerra mondiale Perlasca viene mandato a lavorare prima in Iugoslavia e poi a Budapest come agente per una ditta di Trieste, la SAIB.
Il giorno dell’armistizio tra l’Italia e gli Alleati si trova ancora a Budapest e prestando fedeltà al giuramento fatto al Re, rifiuta di aderire alla Repubblica Sociale Italiana. E’ così costretto a trovare rifugio presso l’ambasciata spagnola, per sfuggire ai Tedeschi che vogliono arrestarlo per tradimento.
Giorgio Perlasca, fra il dicembre 1944 e il  gennaio 1945 salva, a Budapest, migliaia di Ebrei destinati alla deportazione. Egli si finge ambasciatore spagnolo e, con il nome di Jorge Perlasca, firma molti salvacondotti che conferiscono la cittadinanza spagnola agli ebrei.