Per i giovani la barriera del tempo è quella dell’esperienza. Cosa realmente hanno pensato, vissuto, creduto, i personaggi di cui parlano libri ed insegnanti? Quali sensazioni e pensieri li attraversavano e come collegarli al proprio vissuto personale? Spesso i tracciati di vita ricalcano assonanze tra persone vissute in epoche distinte e il portato del passato altrui si confronta con dinamiche ed esperienze proprie. Ma è proprio l’esperienza che difetta ai più giovani: non hanno potuto vivere e leggere abbastanza perché il parallelo tra l’esperienza altrui e la propria, le parole di altri e i ragionamenti acquisiti in anni di vita si colleghino istantaneamente. Il calarsi in prima persona letteralmente nei panni dei personaggi storici catalizza l’immedesimazione ed il confronto. I ragazzi sono stati chiamati a scrivere, immaginare e recitare le parti dei personaggi che avevano precedentemente studiato, trasformando creativamente quanto appreso e superando almeno in parte, e con piacevole stupore, la distanza che li separava da essi. In questo percorso di narrazione multimediale gli studenti si sono calati in un piccolo paradosso temporale nel quale fornivano le parole e la voce ai personaggi del passato e traevano da loro altrettante parole e pensieri che facevano proprie interpretandoli. Nel far questo, non solo si sono confrontati più vividamente che mai prima con la riflessione, a tratti struggente e acerrima, di un pittore centrale nella vita del loro proprio istituto scolastico e della Comunità nella quale sorge, ma l’hanno fatto provando l’emozione della creatività. In poche parole hanno imparato e si sono divertiti, hanno ascoltato quello che il pittore diceva e, ripetendolo, l’hanno capito e l’hanno sentito proprio; parte di un’esperienza che li ha collegati a Mario Sironi e alla sua intensità d’animo superando la barriera del tempo che era sorta a dividerli.