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Tutti a scuola con nonna Margherita

La nostra scuola ha una lunga storia da raccontare

La prima fase ha coinvolto solo gli alunni di classe terza. La programmazione annuale di Storia prevedeva la ricostruzione della “storia personale” e l’utilizzo delle fonti storiche per ricostruirla. Si sono realizzati disegni e cartelloni riassuntivi di quanto studiato e si sono fissati i punti essenziali nel quaderno. Questo è stato il punto di partenza per strutturare le attività successive.

Nella seconda fase, una volta acquisiti i contenuti storici generali, l’attenzione si è spostata sulla stesura di quattro testi: due racconti ambientati nella scuola di un tempo, altri due in quella dei giorni nostri.
Gli alunni, divisi in piccoli gruppi eterogenei, hanno cercato di organizzare il proprio lavoro dandosi dei compiti precisi, dove ognuno sperimentava la responsabilità nel raggiungimento dell’obiettivo prefissato.
Uno degli elementi essenziali doveva essere la condivisione e l’inclusione di tutti, considerando le diverse possibilità di contributo. Questo è stato uno dei momenti più importanti per il coinvolgimento dell’alunno disabile, il quale, nell’ambiente modificante, è stato stimolato negli interessi e sollecitato a cimentarsi con le novità, rispondendo in modo personale alle richieste. Ogni alunno è stato valorizzato nelle proprie potenzialità: chi organizzative, chi linguistiche, altri in quelle grafico-pittoriche e, non ultimo, nella capacità di sviluppo e di gestione delle abilità sociali.

La terza fase ha visto gli alunni di classe terza nel ruolo di narratori: leggendo i propri elaborati hanno saputo coinvolgere anche i bambini di classe seconda nell’argomento, passando il testimone per un’ulteriore fase del progetto. Le due classi, da questo momento in poi, si sono unite nelle attività e nella realizzazione del prodotto finale.

L’intervista alla signora Marzotto, nonna di un alunno di classe seconda, ha occupato la quarta fase. Il racconto diretto della nonna ha ulteriormente avvicinato gli alunni a quanto avevano in precedenza conosciuto. L’aspetto più coinvolgente dell’intervista, è stata la manipolazione degli oggetti che in parte la signora aveva portato da casa: la borsa a tracolla che usava per andare a scuola (la sacheta), la colla di acqua e farina, la cartella di cuoio, il grembiule bianco con il fiocco rosa, il pennino con il suo pennale, il registro dell’insegnante (trovato nell’archivio scolastico), le innumerevoli foto d’epoca (fornite dalle famiglie di tutto il plesso), le pagelle del periodo fascista e post fascista.

In seguito gli alunni di seconda hanno steso la relazione dell’incontro con nonna Margherita, correlandola di disegni collegati agli episodi narrati. Da questa attività sono emersi i primi tratti dei personaggi che sarebbero poi stati inseriti nel racconto finale.

Con la guida delle insegnanti, gli alunni sono giunti alla fase finale. La selezione e l’assemblamento di varie parti dei testi e dei disegni realizzati, ha portato alla creazione di una storia dove i protagonisti incontrano nonna Margherita da bambina e alcuni suoi amici, in un immaginario viaggio nella scuola del passato.

Con il presente lavoro, noi insegnanti abbiamo cercato di far acquisire la consapevolezza che la scuola continua a rappresentare un punto di riferimento per la società e rimane custode di esperienze significative nel corso degli anni. Gli alunni hanno avuto la possibilità di riflettere sulla necessità di mettere in relazione il vecchio ed il nuovo modo di fare scuola, valorizzandoli entrambi.