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I Reggini per l'Unità d'Italia

Il progetto didattico

La classe V I, anche alla luce dell’esperienza positiva dello scorso anno scolastico, ha prontamente aderito all’iniziativa offerta anche quest’anno dal Politecnico. In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, quasi immediata è stata la scelta dell’argomento: proporre un aspetto “locale”, ma sconosciuto ai più, e molto significativo del Risorgimento italiano.
Il lavoro è stato organizzato a gruppi, precisamente sei gruppi di tre e quattro alunni; ogni gruppo ha sviluppato parti di un percorso precedentemente concordato con i docenti e formato dai seguenti punti:1) caratteri generali della Calabria dell’Ottocento; 2)i protagonisti del Risorgimento reggino; 3) i principali moti insurrezionali nella provincia di Reggio di Calabria; 4)le insurrezioni del 1847 e la conseguente emanazione della Costituzione; 5)l’arrivo di Giuseppe Garibaldi a Reggio ;6) G. Garibaldi in Aspromonte. La documentazione è stata approfondita mediante l’uso di testi risalenti anche al XIX sec., nonché di opere di storici come Gaetano Cingari (“Storia reggina”), di numerose fonti relative ad aspetti antropologici e sociologici soprattutto presenti nelle opere di Pasquino Crupi,e specifiche informazioni raccolte presso l’archivio di Stato , oltre che dalla Biblioteca comunale reggina. Inoltre notevole contributo hanno fornito i sussidi audiovisivi ed è stata particolarmente curata la partecipazione a conferenze e incontri culturali importanti sia al livello regionale che a livello locale. Dopo un’attenta lettura dei documenti, ogni gruppo ha sintetizzato i contenuti principali inerenti al proprio ambito di ricerca e, in un secondo momento, con la supervisione dei docenti, si è passati al raccordo delle varie stesure testuali che sono state trascritte al computer. Ogni alunno ha svolto dei compiti differenti: ricerca di immagini da affiancare ai testi realizzati, selezione delle basi musicali, registrazione vocale, assemblaggio complessivo del lavoro.
Collaborare per la realizzazione del progetto ha avuto delle ricadute pedagogiche positive, poiché ha spinto gli allievi a utilizzare meccanismi di studio e ricerca diversi da quelli abitualmente adottati all’interno della classe durante le varie attività curriculari. La realizzazione del progetto ha avuto degli esiti notevolmente positivi non soltanto riguardo l’aspetto didattico e formativo, ma anche e soprattutto relativi alla crescita umana e alle capacità relazionali dei singoli studenti. Innanzitutto la scelta della tematica non è stata casuale: il Risorgimento italiano non è stato solo un argomento trattato approfonditamente in vista degli Esami di Stato (anche in seguito alla ricorrenza dei 150 anni) ma è uno degli eventi più significativi, se non il maggiore evento da tenere in considerazione per la ricostruzione della storia italiana. Inoltre il fatto di avere analizzato l’aspetto del Risorgimento meridionale e ancor meglio quello locale ha dato la possibilità ai ragazzi di venire a conoscenza di quegli eventi storici che hanno toccato loro più da vicino, contribuendo ad accentuare la fiducia e la stima nei confronti di una terra che superficialmente viene considerata sterile di qualsiasi eroismo. Per quanto riguarda la crescita individuale di ogni allievo, quest’ultima è stata sicuramente favorita dalla modalità della procedura adottata per la realizzazione del progetto. La divisione in gruppi ha comportato un tipo di lavoro incentrato sulla collaborazione, sul dialogo, sul confronto, sulla creazione di idee differenti e, di volta in volta, più originali, tutti fattori che hanno stimolato l’interesse e la partecipazione di un gruppo di studenti difficili da coinvolgere nelle attività extracurriculari.