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Viaggio all'interno del suono

Il progetto didattico

La narrazione multimediale qui presentata, attraverso il motore 1001storia, rientra in un progetto didattico più complesso chiamato appunto "Viaggio all’interno del suono". Un progetto che ha coinvolto un’intera classe del biennio ITIS facendola lavorare in modo nuovo su aspetti fisici, e non solo, del suono. Gli obiettivi sono stati chiari sin dal momento in cui si è iniziato a dare forma all'idea: l'aspetto pre-didattico è stato analizzato a fondo nei mesi precedenti per evitare inutili perdite di tempo ma soprattutto evitare che l’idea base del lavoro perdesse la sua validità educativa. Si vuol pure sottolineare che la narrazione multimediale non è il primo risultato del lavoro portato avanti dagli alunni ma una risposta a delle domande emerse durante l’elaborazione e lo sviluppo del progetto completo. Cercare di creare un clima positivo, vedere cosa riesce a fare il discente da solo e quello che riesce a fare con l’aiuto di qualcuno più esperto o anche l’importanza del lavorare in gruppo, il modo di relazionarsi "docenti – alunni" sono stati alcuni degli aspetti fondamentali su cui poggia tutto il progetto. Si è sperimentata la figura del "docente coach" (il docente diventa l’allenatore che osserva i suoi giocatori consigliandoli e offrendo loro nuovi suggerimenti). Ampio spazio è stato dedicato alla strategia didattica basata sul concetto di "peer tutor". La classe è stata osservata attentamente e a lungo cercando di evidenziare i diversi talenti e le attitudini degli allievi e questo lo percepiamo direttamente ascoltando le registrazioni audio che sono parte integrante della narrazione multimediale: a tutti è stata data la possibilità di esprimersi tenendo conto anche delle difficoltà dei singoli studenti. L’autostima intesa come senso soggettivo di auto approvazione, che fa riferimento a quell'insieme più o meno organizzato di rappresentazioni che l'uomo ha di se stesso è un elemento chiave se si desidera ottenere risultati apprezzabili nella fase di apprendimento: l’alunno, ma il discorso è valido per ciascuno di noi, ha un continuo bisogno di sapere quanto vale. L’emozione, la paura di leggere male il testo, il ripetere più volte la registrazione per migliorare la "lettura impostata" o anche il riascoltarsi ha evidenziato la fragilità di alcuni studenti e al tempo stesso la soddisfazione di essere stati loro i veri protagonisti. Significative sono le richieste di consenso che la classe poneva continuamente al docente: "ho fatto bene professore?", "Forse potrei ripeterla per fare ancora meglio, prof.", "ho le mani sudate solo per aver registrare il testo, prof.", "mentre ascoltavo la registrazione mi sono emozionato", etc… I risultati raggiunti sono stati soddisfacenti ed unici nel loro genere. Più che un viaggio nel suono è stato un viaggio nelle emozioni vissute e raccontate dai ragazzi. Le registrazioni hanno incuriosito molto gli studenti sotto l’aspetto didattico e questo ha significato dare spazio anche a richieste diverse da quelle del progetto. La classe ha potuto sperimentare empiricamente tecniche di "post-produzione" come l’uso del "cross-fade", l’eliminazione dei click/pop o degli "hiss", l’importanza della frequenza di campionamento, il filtraggio ed eliminazione del rumore, il riverbero, tutto applicato alle loro semplici registrazioni. La scuola però non percepisce ancora i progetti didattici come parte integrante nella formazione del discente. Chi mai in un consiglio di classe giudicherebbe un lavoro del genere?