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OLEA EUROPAEA: dono del Mediterraneo

Introduzione

L'ulivo, simbolo della nostra Puglia, è stato preso in esame per alcuni articoli letti in classe lo scorso anno scolastico che trattavano del presunto commercio di alberi secolari, che dalla nostra regione prenderebbe le vie del Nord per abbellire giardini e parchi privati.
Per noi proteggere l'ulivo significa, quindi, tutelare gran parte dell'economia pugliese, ma anche del paesaggio di questa terra.
Veri e propri monumenti paesaggistici, gli ulivi secolari sono da tempo in vista delle associazioni ambientaliste, che hanno chiesto all'Unesco di dichiarare le piante patrimonio dell'umanità.
L’Olea europaea è un albero longevo, simbolo di pace, che caratterizza fortemente il paesaggio mediterraneo, tanto che per i geografi è lui a definire i confini dell’area mediterranea. Fernand Braudel, storico francese, scrive di una “civiltà dell’olivo” nel “mare degli oliveti” e osserva che ovunque nel Mediterraneo “si ritrova la medesima trinità, figlia del clima e della storia: il grano, l’olivo, la vite.
L’olivo partecipa alla storia dell’uomo da almeno seimila anni.
È l’olio il prodotto principe dell’olivo. L’olio è fonte di luce e alimento con elevata conversione energetica, elemento simbolico delle grandi religioni monoteiste, unguento prezioso degli atleti olimpici. L’olio, al centro della dieta mediterranea cui si riconosce da ogni parte il primato alimentare per la salute umana, è la ragione della straordinaria espansione che la coltivazione dell’olivo sta vivendo in tutti i continenti.

“Quando bacchierai i tuoi ulivi, non tornerai indietro a ripassare i rami: saranno per il forestiero, per l’orfano e per la vedova.” Bibbia (Deut, 24, 20)