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Versi aspri, demoni di pietra e il profeta Maometto nel canto XXVIII dell'Inferno di Dante.

Una lectura Dantis nella rete.

Il canto XXVIII dell'Inferno dantesco è stato proposto agli studenti per una lettura personale realizzata attraverso l'utilizzo del motore 1001Storia nel tentativo di stimolare la loro curiosità e motivarli all'interpretazione del testo. Il canto si è rivelato per gli studenti particolarmente interessante per la presenza di situazioni cruente, molto cinematografiche, e pertanto vicine a certe sensibilità giovanili, mentre il motore 1001Storia ha consentito un approccio fortemente motivante e ha valorizzato il lavoro di ricerca.
I mass media non risparmiano ai giovani le scene di violenza, la degenerazione del corpo mutilato o ferito o barbaramente ucciso è tanto simbolo di un reportage giornalistico di denuncia quanto spettacolo didattico in una giallistica televisiva che si traveste di scientificità.
La chiave con la quale la lectura Dantis è stata affidata agli studenti coinvolti nella realizzazione della narrazione è tutta in una frase di Michail Bachtin:
"Le opere d'arte spezzano le frontiere del loro tempo e vivono nei secoli".