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I cambiamenti climatici

Il progetto didattico

Il progetto nasce dall’esigenza di coinvolgere i ragazzi della classe seconda del Liceo Scientifico nell’ideazione di un percorso di studio, nell’ambito della disciplina di geografia, che affronti uno dei grandi temi-problemi del mondo di oggi: quello dei cambiamenti climatici.
Si è iniziato esaminando il tema dello smaltimento dei rifiuti dato che molti di loro, con le rispettive famiglie, erano coinvolti nella Raccolta “porta a porta” che si sta attuando nella nostra provincia, realtà che, modificando le abitudini quotidiane, li induce a riflettere sull’importanza che i gesti banali di tutti i giorni assumono per la realizzazione di un progetto ampio e spesso sentito come lontano.
E’ stato quindi un passaggio logico l’affrontare il tema del riscaldamento globale in maniera sistematica. Mentre si stavano studiando le cause e le dinamiche del fenomeno, purtroppo, nella nostra zona si è verificata l’alluvione di ottobre che ha coinvolto anche alcuni di loro, sia direttamente che indirettamente, e che ha fornito ulteriore spinta emotiva a proseguire il lavoro.
Si sa che i ragazzi di oggi amano trascorrere ore davanti al computer e ad esso talora si affidano per improvvisate “ricerche” anche in vista di facili soluzioni per compiti assegnati, ma è pur vero che, anche se tecnicamente preparati, quasi sempre non sanno utilizzare Internet in maniera opportuna. Appunto imparare a servirsi correttamente di questo strumento è stato uno degli obiettivi che si è perseguito. Un altro obiettivo è stato quello di saper interpretare, per poi creare, tabelle e dati statistici.
Il lavoro, seguito passo passo, è stato affidato dagli insegnanti coinvolti a singoli e/o a gruppi di ragazzi che si sono organizzati e incontrati, anche al di fuori dell’orario scolastico, per raccogliere e rielaborare i materiali, mentre in classe poi avvenivano discussione e selezione.
Lo scambio di informazioni, soprattutto nella fase conclusiva, è avvenuto utilizzando “Dropbox”, così come le correzioni e i suggerimenti degli insegnanti.
La fase redazionale ha posto qualche problema organizzativo e i lavori sono stati rifatti più di una volta su invito dell’insegnante della materia; la fase invece di ricerca delle immagini e della loro conversione nel formato opportuno è stata coordinata dall’insegnante di informatica mentre la parte audio, cioè la registrazione dei testi, dopo tentativi talora deludenti, è stata gestita dagli stessi ragazzi, che hanno anche messo a disposizione microfoni, cuffie, filtri e programmi, in maniera autonoma e con discreti (si spera!) risultati.
Si sa che è difficile che tutti i ragazzi siano coinvolti allo stesso modo: c’è sempre chi si impegna di più, chi raccoglie gli stimoli, chi approfondisce e si guarda intorno incuriosito e chi resta un po’ in disparte e così è avvenuto anche se forse tutti, al termine di questo percorso, si sono resi conto che fanno parte di un mondo che comunque interferisce e influenza le loro vite.
Ogni fase del lavoro è avvenuta senza l’utilizzo di alcun laboratorio dato che anche l’insegnamento di informatica non prevede, in base alla programmazione ministeriale, attività laboratoriali, ma solo un apprendimento di tipo teorico. E’ risaputo che nella realtà scolastica italiana spesso si fa a meno di strumentazioni e si sopperisce con le iniziative personali, per consentire ai ragazzi di prepararsi a svolgere quel compito che spetta loro, quello di rispondere alle sfide che il complesso mondo in cui si troveranno a operare propone loro.
Tecnologia e cultura si integrano per contribuire al progresso della nostra società.