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Brivio tra passato e presente

Il progetto didattico

Questo progetto si è potuto realizzare grazie alla collaborazione tra due docenti, quella di lettere e quella di tecnologia, che condividono in questa classe a tempo prolungato un’ora di compresenza settimanale pomeridiana.
Il nostro obiettivo è stato chiaro fin da subito: preparare una presentazione della cittadina di Brivio, facendo in modo che fosse la più allettante possibile per degli eventuali coetanei sparsi per il mondo che decidessero di venire a visitare questo angolo di Brianza. Contemporaneamente volevamo che i ragazzi potessero condurre nel modo più autonomo un confronto tra il loro paese oggi e ieri, andandone a indagare la storia e i cambiamenti avvenuti lungo i secoli.
Il primo passo è stato individuare i temi più interessanti da trattare, cosa non facile vista la ricchezza del materiale che il paese offriva; abbiamo infatti dovuto escludere diversi argomenti, fra cui la Chiesa di S. Antonio, le antiche case nobiliari, la Sinagoga, le caratteristiche frazioni. Quindi i ragazzi si sono divisi liberamente in piccoli gruppi in base al tema che li attraeva di più e hanno iniziato a cercare informazioni e raccogliere materiale in Internet e su libri di storia locale. In questa fase preparatoria si sono svolti gli interventi di due esperti: la mamma di un nostro alunno, che ci ha presentato una sintesi della sua tesi di laurea in architettura incentrata proprio sul castello di Brivio, e il professor Cantini, che è poi entrato da protagonista nella nostra narrazione, avendo affascinato gli alunni con un racconto spassosissimo ma rigoroso sulla storia del paese. Abbiamo anche fatto un’uscita al castello, visitato dall’esterno e poi all’interno nell’ala appartenente al signor Villa, che con passione di storico ci ha introdotto alle svariate vicende che hanno contrassegnato la singolare storia di questa costruzione.
Poi è venuta la parte più faticosa: selezionare il materiale, sintetizzare e rendere personali i testi dei vari argomenti e sottoargomenti, scegliere le foto, caricare i contenuti. Tutto questo lavoro è stato svolto nell’ora pomeridiana di lettere e nella successiva ora di compresenza in aula di informatica, dove gli alunni hanno potuto mettere in atto le conoscenze apprese dall’insegnante di tecnologia nella prima parte dell’anno scolastico. Mentre la narrazione prendeva forma, abbiamo pensato che il modo più simpatico per introdurla poteva essere rappresentare l’incontro tra la classe e il professor Cantini, vero promotore della spinta entusiastica del ragazzi verso questo lavoro, ed è nato così il primo argomento, intitolato “Comincia il viaggio”.
Questa fase si è prolungata oltre le nostre previsioni per una certa fatica dei ragazzi ad organizzarsi in autonomia; è stato infatti essenziale a un certo punto che alcuni degli alunni più competenti prendessero in mano la situazione, affiancando quelli più in difficoltà per portare a termine un lavoro che altrimenti avrebbe rischiato di non concludersi per tempo. Questo sforzo finale è stata la vera prova che una classe dalla svariate capacità, se messa di fronte a un obiettivo allettante anche se faticoso, può raggiungere la meta tirando fuori risorse impreviste, soprattutto in termini di capacità di comunicare, condividere e negoziare.
La soddisfazione di noi insegnanti, indipendentemente dal risultato comunque decisamente dignitoso che presentiamo, sta nel fatto di aver visto i nostri alunni impegnati nel difficile compito di CREARE la conoscenza, rendendosi contemporaneamente conto di quanto questo processo sia molto più faticoso del tradizionale atto di imparare contenuti preconfezionati dai docenti. E la vera spinta a darsi da fare era insita nel fatto di dover poi “presentare al mondo” il prodotto finito, sperimentando una volta tanto come le abilità acquisite a scuola possano davvero tornare utili nella vita reale.