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Acerra mia... Bella Acerra mia perduta... e poi ritrovata!

Abstract

La narrazione è articolata in cinque tappe: un percorso turistico immaginario per la città di Acerra, insieme a un turista e una guida casuale.
Il racconto simula un percorso storico-cittadino scandito dal dialogo fra un giovane turista di nome Tiziano e una guida improvvista chiamata Acerra.
Il campo di indagine “le 5 cose più belle da fare e da vedere nella mia città” è stato prescelto perché ritenuto collegabile e complementare alla tematica trasversale del POF di scuola e in particolare del progetto continuità afferente al “Bello artistico, etico, morale, sociale”. Proprio in occasione del progetto continuità “vivere il bello.. il bello di vivere” il gruppo di lavoro aveva già elaborato un prodotto multimediale da presentare ai bambini di quinta primaria che riscopriva e valorizzava alcuni patrimoni artistici di Acerra. Si trattato quindi di arricchire il lavoro, sviluppando la sequenza, ricercando altri tipi di campi di indagine, altr cose “belle” da riscoprire. Dopo un confronto fra i ragazzi, essi hanno individuato le 5 cose belle da fare e da vedere nella mia città:
1. Il Castello Longobardo di Acerra.
2. I resti del teatro romano di Acerra.
3. La Casina dei Conti Spinelli di Acerra: un museo etrusco improvvisato.
4. La storia più bella di Acerra: Costanza D'Avalos.
5. La mia scuola: Scuola Secondaria di Primo Grado "Michele Ferrajolo".
Si rendeva però necessario immaginare un percorso di ricerca, un viaggio soprattutto che utilizzasse le potenzialità tecniche di 1001storie e che garantisse la magia di una narrazione per ragazzi. Da qui quindi la creazione della cornice narrativa interamente realizzata dai ragazzi e che ha conferito valore comunicativo al lavoro di ricerca.