La narrazione “Il Colosseo: arte e vita Romana” è stata realizzata da una classe, la 2G, che rientra nel novero delle Cl@ssi 2.0: ciò ha influenzato in maniera determinante il progetto didattico che è alla base della narrazione, perché la disponibilità di hardware in dotazione ad ogni studente (ognuno infatti è dotato di un netbook) ha potuto rendere la classe indipendente da un luogo fisico, il laboratorio di informatica, che soffre di tutti i problemi che si generano quando si utilizza hardware condiviso (computer che non funzionano bene, guasti, virus, ecc) e un unico ambiente in cui si devono alternare secondo una turnazione non sempre agevole tutte le classi della scuola.
Inoltre, tra gli obiettivi che una Cl@sse 2.0 si deve porre c’è quello di utilizzare la tecnologia non come oggetto di apprendimento (apprendere i media o con i media), ma come strumento per l’apprendimento curriculare e nel lavoro scolastico quotidiano (apprendimento attraverso i media, secondo la nota definizione di Galliani). Per questo motivo abbiamo scelto di utilizzare 1001storia quale collettore di diverse attività relative a Disegno, Storia dell’Arte e Latino: la possibilità di lavorare accedendo alla piattaforma da più postazioni in contemporanea e il fatto che sia web-based e quindi utilizzabile anche dai ragazzi in orario extrascolastico si sono rivelate caratteristiche vincenti.
L’argomento è stato scelto dai docenti in base al programma di seconda, sono stati quindi individuati gli ambiti di intervento sia per Disegno e Storia dell’Arte sia per Latino, poi ogni docente ha proceduto parallelamente, senza compresenze.
Si è deciso di occuparsi di un momento storico fondamentale, in cui Roma (e lo si nota in parallelo, sia per Latino sia per Storia dell’Arte) passa da un linguaggio strettamente funzionale ad uno che offre maggiore spazio all’estetica e all’eleganza.
Una volta deciso l’argomento si è passati a discutere del piano editoriale, che è stato concordato con la classe, individuando una lista di argomenti inerenti al lavoro. Sono stati utilizzati, come riferimenti sia i libri di testo, sia alcuni documentari visti in classe, sia siti Internet. La mappa concettuale che è poi diventata il piano editoriale della narrazione è stata quindi realizzata attraverso la discussione ed il brainstorming (in modalità pop corn: ogni studente era libero di intervenire quando lo riteneva opportuno).
Sono quindi stati creati sei gruppi di lavoro, anche questi concordati in maniera autonoma dagli studenti: i docenti hanno semplicemente richiesto, in maniera esplicita, di fare in modo che in ogni gruppo (da 3-4 studenti) fossero presenti diverse abilità (grafiche, elaborazione testi, tecnologiche, ecc), in maniera che i gruppi risultassero eterogenei per rivelarsi poi omogenei a livello di classe.
Ciascun gruppo era responsabile in toto di un argomento e dei suoi sottoargomenti, e i ragazzi si sono auto organizzati scegliendosi i ruoli (chi si è occupato della redazione dei testi, chi della scelta delle immagini, chi del montaggio della narrazione, chi della realizzazione degli audio). In contemporanea, sono stati individuati, tradotti ed analizzati alcuni brani in latino che potessero essere integrati nella narrazione.
Parallelamente, a lezioni alternate è iniziata la costruzione del modellino tridimensionale, carteceo, del Colosseo: tutti gli studenti hanno partecipato alla fase di disegno e coloritura, mentre poi per taglio e montaggio si è proceduto in parte a rotazione e in parte selezionando un rappresentante da ogni gruppo, per portare a termine il modellino. Una studentessa aveva il compito di realizzare il reportage fotografico su tutte le fasi di realizzazione, utilizzando una app per iPhone in grado di scattare foto in time-lapse.
A tal proposito, è necessario sottolineare che particolare cura è stata adottata nella scelta del corredo iconografico: da un lato infatti sono state utilizzate le fotografie scattate per documentare le fasi di realizzazione del modellino, dall'altro si è fatto largo uso di fotogrammi estratti da documentari per simulare, con una tecnica simile allo stop motion, un filmato utilizzando immagini statiche. La decisione di utilizzare tale modalità è stata presa con gli studenti, a fronte dell’impossibilità di utilizzare spezzoni di video in 1001storia, anche se ha ovviamente comportato una mole di lavoro aggiuntiva considerevole.
Maggiori problemi sono invece stati riscontrati nella realizzazione degli audio: l’impossibilità di registrare tutti assieme in classe (per ovvi motivi) ha portato alla scelta di utilizzare i device personali degli studenti e di realizzare pertanto audio piuttosto eterogenei per livelli sonori e qualità.
Un’ultima considerazione riguarda il lavoro in parallelo dei gruppi sulla medesima narrazione: si è scelto di loggarsi in 1001storia contemporaneamente (assumendosi il rischio di cancellazioni di argomenti altrui accidentali - avvenuta in un paio di occasioni!) anche per responsabilizzare la classe, e pertanto si è utilizzato questo lavoro anche per far comprendere le logiche di “collaborative and cooperative working”. Anche in questo caso gli studenti hanno dimostrato di meritare la fiducia che è stata loro accordata ed hanno potuto notare come il progetto nel suo complesso crescesse grazie al lavoro di ciascuno.
I risultati didattici complessivi sono soddisfacenti: la classe ha trovato estremamente motivante l’idea di produrre una narrazione multimediale in prima persona, sviluppando dei contenuti invece di utilizzare materiale prodotto da altri (libro di testo, siti web, ecc) ed ha sviluppato una notevole capacità critica, che si è esplicitata sia nella fase di revisione del lavoro, sia nelle considerazioni conclusive che i docenti hanno chiesto di esplicitare, di cui si riportano alcuni estratti:
“ci è piaciuta l’idea di realizzare con un lavoro multimediale un progetto di arte/storia che ha impiegato l’uso di computer. Purtroppo parte del lavoro si è prolungato eccessivamente a causa di problemi organizzativi all’interno del gruppo, rischio che spesso si può riscontrare in una produzione di gruppo”
“Questo progetto è stato molto interessante dal lato culturale, l’impegno messo nella realizzazione del lavoro è stato molto buono ma si potevano migliorare per esempio la chiarezza di alcuni audio. La difficoltà maggiore si è incontrata infatti nel registrare gli audio perché non siamo abituati a scandire bene le parole”
“Il progetto, legato sia a storia dell'arte che a latino, è molto interessante se sviluppato in modo adeguato. In quanto al numero di argomenti trattati, erano soddisfacenti, anche se a mio avviso mancava la parte relativa alla 'vita' del/nel Colosseo DOPO l'era romana. Sinceramente il progetto mi è molto piaciuto nel complesso”