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Locus amoenus : viaggio nei luoghi letterari e del proprio territorio

Introduzione

Il ‘locus amoenus’, un luogo paradisiaco in cui l’uomo può vivere felicemente in armonia con la natura, è un’invenzione letteraria che nasce con la letteratura stessa (la prima attestazione la si può riconoscere nell’Eden biblico). Dunque è un luogo comune letterario, un tòpos. Da Omero in poi scrittori e poeti se ne sono serviti nelle loro opere conferendovi di volta in volta una valenza adatta al loro scopo ( se ne può trovare un’ illuminante trattazione nel celebre libro di Ernst Robert Curtius, Letteratura europea e medioevo latino, 1948). Qui di seguito l’attenzione si concentra su alcune delle più note ascendenze classiche del tòpos e sulle reminiscenze nella letteratura medievale, che rientrano del resto nel novero dei brani canonici di letteratura italiana studiati al terzo anno delle scuole superiori.
Il lavoro è concepito sostanzialmente come un repertorio dei ‘loci amoeni’ più frequentati nelle antologie, con brevi premesse introduttive: l’intento è quello di far parlare i testi direttamente (quelli greci e latini in traduzione), così conferendo alla narrazione un carattere suggestivo e coinvolgente (di qui la scelta di corredarla anche con una colonna sonora di musiche originali). Altra cosa è ovviamente una trattazione scientifica, verso cui però i giovani potrebbero essere indotti, incuriositi dalle stesse plurime interconnessioni, anche estemporanee, che una narrazione multimediale in quanto tale può far emergere. In questo senso si prevede un ulteriore uso didattico del prodotto realizzato.
Questa piccola storia del ‘locus amoenus’ è intrecciata alla storia ‘locale’ dei Campi Flegrei, il primo luogo dell’Occidente in cui approdarono i Greci (Cuma, VIII sec. a. C.) e che i Romani vollero innalzare a luoghi di piacere per eccellenza. Petrarca e Boccaccio li visitarono rivivendo le loro reminiscenze classiche. Di qui la scelta di adoperare l’apparato iconografico delle immagini del Grand Tour, che ritraggono i paesaggi flegrei riportandoli nel più ampio spazio della cultura europea moderna.