Il massacro di Sand Creek, avvenuto nel 1864, segna una tappa tra le più drammatiche dell’epopea indiana in Nord America. Un reggimento di cavalleria, rafforzato da un gruppo di volontari violenti e vendicativi, attaccò un villaggio indiano pacifico e indifeso, trucidando con inaudita crudeltà vecchi, donne e bambini. Questo episodio è rimasto vivo nella memoria collettiva indiana e ancora ai nostri giorni viene ricordato e commemorato. Un film, “Soldato Blu”, è incentrato proprio su questo episodio, un museo storico è stato inaugurato dal Presidente americano Bill Clinton nel sito esatto del massacro, un grande poeta e cantautore italiano, Fabrizio De André ha dedicato al Sand Creek una struggente canzone.
Dal punto di vista didattico questo tragico episodio storico offre numerosi spunti di analisi e si presenta pertanto come un’unità didattica ottimale per una riflessione pluridisciplinare. Innanzitutto ha richiesto un approfondimento su un modulo di storia, quello del Far West, solitamente un po’ trascurato dai programmi tradizionali, e che invece risulta molto apprezzato dagli allievi, che lo ricollegano facilmente al cinema e al loro passato (e presente) di lettori di fumetti. Per il fatto che molti dei siti consultati fossero americani, il lavoro ha permesso di utilizzare le specifiche competenze linguistiche degli allievi che in forma cooperativa hanno, chi tradotto e chi riassunto i vari pezzi, secondo le proprie attitudini e le proprie capacità
Questo argomento ha permesso poi al docente di confrontare la storia passata con quella presente, in quanto, come spesso è stato fatto notare, l’eccidio di Sand Creek ricorda molto da vicino analoghi episodi accaduti durante la guerra del Vietnam, in particolare quello che ha visto il villaggio di My Lai incarnare tristemente le stesse vesti di Sand Creek, quelle della vittima inerme di fronte alla violenza degli invasori armati. Ha consentito inoltre un approccio al testo poetico teso a individuarne le strutture linguistiche e retoriche, oltre che la sua musicalità e il suo messaggio. Infine ha fatto interagire in maniera attiva altri linguaggi, spesso purtroppo marginali nei curricula scolastici, come quello visivo-cinematografico e quello musicale, permettendo agli allievi con competenze specifiche di evidenziare i propri stili cognitivi e di sviluppare in questi ambiti la propria autostima.