I tanti eventi previsti per i festeggiamenti dei centocinquant’anni dell’Unità d’Italia hanno offerto lo spunto per interessarsi a quale fosse lo spirito con cui la popolazione massafrese visse i concitati anni che precedettero l’unificazione. Gli alunni hanno curiosato tra i documenti riguardanti la storia di Massafra nel XIX sec. ed hanno verificato la sostanziale estraneità della popolazione allo spirito risorgimentale. Infine hanno scoperto la figura di un patriota nostrano, il medico Saverio Fanelli. Il passo successivo è stato quello di indagare su quali fossero gli interessi del popolo ed hanno, quindi, approfondito le modalità in cui, nello stesso periodo storico, veniva festeggiata l’antica festa del Carnevale. I docenti hanno ritenuto che la curiosità suscitata dall’argomento fosse ragione sufficiente e motivante per proporre la realizzazione di un oggetto didattico di apprendimento più complesso e multimediale.
La prima fase del lavoro è stata quella della proposta (da parte della docente di lettere) dell’argomento da approfondire. Verificato l’interesse dei ragazzi, si è passati alla suddivisione dei gruppi in base agli interessi precipui ed alle più spiccate abilità degli alunni ( 1 gruppo disegnatori, 1 gruppo lettori, 2 gruppi ricercatori e scrittori) ed alla divisione dei compiti, secondo le modalità dettate dalla metodologia del cooperative learning. Ogni gruppo aveva come riferimento un docente ( arte, matematica e scienze e lettere).
Fondamentale è stato l’inserimento dell’alunna diversabile, seguita dal docente di sostegno, che ha preso parte al gruppo dei ricercatori. Naturalmente il coordinamento delle varie attività non è stato semplicissimo ma con un po’ di pazienza e di perseveranza i piccoli problemi sorti durante il percorso sono stati risolti nel migliore dei modi. Gli strumenti tecnologici adoperati (pc, LIM, rete Internet,), ad eccezione dello scanner, erano già tutti presenti in aula essendo la 3^E una classe 2.0, cioè sperimentale ed aderente in un progetto nazionale di classi tecnologiche.
I risultati sono valutati come molto positivi: una semplice ricerca, magari assegnata per casa, non avrebbe certo suscitato nei ragazzi lo stesso interesse che ha prodotto questa modalità operativa. Lavorare in gruppo avendo come scopo la realizzazione di un obiettivo comune, sforzarsi di esprimersi in modo chiaro e sintetico, dare visibilità ai contenuti mediante le immagini ( sia quelle ricercate in internet, sia quelle disegnate adoperando le tecniche le pittoriche preferite dai singoli disegnatori), cercare di leggere in modo comprensibile “ tenendo a bada” accenti e cadenze per quanto possibile, sono stati traguardi aggiuntivi di importanza non certo trascurabile. Certo i tempi di realizzazione di un lavoro di questo genere sono decisamente lunghi e richiedono un notevole sforzo organizzativo oltre che un grosso impegno domestico da parte, soprattutto, dei docenti che devono revisionare, correggere, riorganizzare, ricalibrare le attività. Il bilancio finale, ad ogni modo, non può che essere in attivo, sia dal punto di vista didattico che da quello formativo.