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Monaci e alchimisti

Introduzione

Le «radici della cultura europea» si trovano precisamente nei monasteri, i quali «nel grande sconvolgimento culturale prodotto dalla migrazione di popoli e dai nuovi ordini statali che stavano formandosi» nel medioevo, non solo conservano «i tesori della vecchia cultura» ma insieme ne formano una nuova. I monaci avevano bisogno di studiare le «scienze profane», a partire dalla grammatica, non perché coltivassero la scienza per la scienza ma perché per la loro ricerca di Dio avevano bisogno di comprendere la Scrittura, e questo non poteva avvenire senza le scienze. Le Abbazie costituivano veri e propri centri di cultura. Erano custodite nelle biblioteche monastiche tutte le opere classiche cui si erano aggiunte le opere dei medici arabi.
L’esame delle radici monastiche dell’Europa non sarebbe completo se non si considerasse che il motto dei monaci era ora et labora, dunque non solo «prega» ma anche «lavora».
Il ruolo svolto dalle farmacie monastiche nel lavoro della preparazione dei medicamenti fu fondamentale. La magia della chimica e la sua evoluzione ci ha portato a chiederci dove e come fosse nato l'amore per i composti, quale sia stata l'origine di questa scienza. Mai avremmo immaginato che si dovesse ripercorrere tanta storia.
Ci siamo limitati all'analisi del contesto culturale europeo, per circoscrivere l'area d'indagine e quello che abbiamo scoperto è che la chimica è magica perchè magica è l'origine, quell'arte alchemica così misteriosa così saggiamente manipolata dai monaci da tramutarla in scienza. Ci premeva sottolineare nel nostro progetto che la posizione della Chiesa, quella monastica soprattutto, non fosse oscurantista ma di larghe vedute tanto da permettere lo sviluppo di questa scienza.