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The Salerno Medical School

Il progetto didattico

All'inizio dell'anno scolastico ho proposto agli allievi di lavorare in lingua inglese ad un progetto sulla Scuola Medica Salernitana per poterlo poi presentare alla rete nazionale scuole associate UNESCO per diventare eventualmente scuola associata.
Essendo io un'insegnante nuova per loro mi ascoltavano con attenzione e si sentivano lusingati dal fatto che avessi scelto di lavorare con loro, ma qualcuno riteneva che il lavoro fosse molto ambizioso.
La classe presentava una preparazione molto eterogenea ed alcuni allievi non intervenivano durante le lezioni o per timidezza o perchè demotivati.
Nel corso dei mesi in cui abbiamo lavorato al progetto, ho cercato di stimolarli e coinvolgere tutti non solo per migliorare le loro abilità linguistiche, ma anche per accrescere la loro autostima ed incentivare la partecipazione attiva al dialogo educativo.
Quando successivamente ho proposto loro di partecipare anche al concorso Policultura, realizzando il nostro lavoro in modo tale che ognuno di loro avrebbe raccontato una parte del tutto, si sono entusiasmati ed hanno cominciato a credere di più nelle proprie capacità.
Reperire il materiale, selezionarlo e tradurlo non è stato molto difficile, ma organizzare i gruppi di lavoro è stato più problematico. La metà degli allievi infatti è pendolare e molti abitano lontani gli uni dagli altri quindi, si sono dovuti autonomamente organizzare e qualcuno ha lavorato da solo , altri invece in piccoli gruppi, ma per lo più a casa.
La parte più difficile però è stata la registrazione delle venti voci narranti in una classe di ventiquattro alunni.
Molti esitavano e non pensavano di potercela fare quindi, dopo aver dimostrato che tutti potevano diventare buoni narratori esercitandosi in maniera appropriata, si sono fatte avanti le prime voci narranti che hanno così rotto il ghiaccio.
Purtroppo essendo complicato per gli alunni ritornare di pomeriggio a scuola, abbiamo dovuto registrare di mattina e non sempre il laboratorio era libero per cui trovandoci in difficoltà un'allieva ha proposto di registrare la propria parte della storia a casa e riassemblare il tutto a scuola. Tale suggerimento è stato fondamentale. La classe era decisa a concludere il lavoro nei tempi preventivati e a superare ogni ostacolo.
In molti momenti è sembrata una corsa contro il tempo, ma più il lavoro progrediva più cresceva il loro impegno. Un lavoro così innovativo li aveva coinvolti molto.
Alla fine ognuno è stato orgoglioso del lavoro svolto, riconoscere la propria voce e sentirsi protagonista è stato motivo di grande soddisfazione.
Nei mesi in cui abbiamo lavorato insieme il clima è stato sempre sereno e se qualcuno rimaneva indietro c'era sempre chi si offriva di completare il lavoro del compagno.
La realizzazione della narrazione ha dato loro la possibilità di migliorare la propria competenza comunicativa e soprattutto di acquistare maggiore fiducia nelle proprie capacità.
Anche se lo sforzo è stato notevole, la gratificazione è stata immensa.