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Calore e mistero: un mix "termodinamico"

Il progetto didattico

Come è stata organizzata l’esperienza

Abbiamo diviso la classe in quattro gruppi, a ciascuno dei quali è stato assegnato un capitolo della storia. Le decisioni riguardo la narrazione da proporre sono state prese collegialmente, poi ogni gruppo ha svolto autonomamente la parte di storia ad esso assegnata. Chi tra noi ragazzi sapeva fare di più e meglio ha impostato il lavoro ed insegnato agli altri compagni cosa eseguire e come crearlo. Questa scelta ha privilegiato i benefici di natura cognitiva, comunicativi, tecnologici ed emozionali, ma ha penalizzato l’uniformità della realizzazione. Le conoscenze di termodinamica in nostro possesso all’inizio di questo percorso erano parziali, oggi, dopo un intenso lavoro di ricerca, di approfondimento, dopo le esperienze di laboratorio e la produzione di relazioni in cui abbiamo analizzato nel dettaglio il principio di funzionamento della macchina di Newcomen, ci sentiamo competenti.

Come si è svolta l’esperienza.
Il lavoro è stato svolto in classe, nei laboratori di fisica e di informatica della nostra scuola, ma anche a casa dove abbiamo realizzato i dialoghi, i disegni dei personaggi e i fumetti e lavorato con file audio e immagini. La possibilità che ci è stata fornita di utilizzare la piattaforma Moodle è stato di grande aiuto, ha offerto grossi vantaggi per lo scambio di file e per il confronto tra le diverse opinioni.

La storia
Dopo un lungo dibattito abbiamo deciso di raccontare una storia di fantasia e di proporla sotto forma di dialogo, pertanto ci siamo improvvisati attori e ci scusiamo per la recitazione e per il nostro accento spiccatamente salentino, che ci contraddistingue. I personaggi Emma, Filippo, Lorenzo e Sofia sono frutto della nostra immaginazione e sono stati pensati nel fisico e nel carattere da noi studenti, poi li abbiamo disegnati, colorati e aggiunto le vignette. Abbiamo scelto di dare visibilità alla nostra bellissima terra, conseguentemente le immagini usate come sfondo per la narrazione sono fotografie del territorio di Brindisi e del Salento. Attraverso dei software di fotoritocco abbiamo completato le immagini da inserire in 1001storia. La registrazione dell’audio è stata molto complessa e più volte abbiamo eseguito la recitazione dei vari dialoghi, ma il risultato non sempre è stato soddisfacente, con il programma “Audacity” abbiamo reso migliore il prodotto finito. Complesso è stato il montaggio delle immagini a causa della sincronizzazione foto-audio.


Quali benefici didattici
Certamente abbiamo ottenuto dei benefici di carattere cognitivo, conosciamo approfonditamente l’argomento trattato, ma abbiamo anche imparato a selezionare il materiale delle nostre ricerche e a esporre i contenuti scientifici in maniera “diversa”. Abbiamo ottenuto benefici tecnologici, ci siamo cimentati e impegnati, ma non tutti nella stessa misura. Siamo riusciti a lavorare come classe, il percorso per giungere a tale risultato non è stato privo di difficoltà, abbiamo discusso animatamente per far valere – prevalere - le nostre idee, ma poi abbiamo imparato a mediare i nostri pensieri e ad ascoltare l’altro, abbiamo imparato a spronare chi abbandonava o si arretrava, abbiamo dato fiducia al compagno e gli abbiamo insegnato a fare, e adesso siamo soddisfatti del nostro lavoro. Possiamo affermare che la nostra motivazione è stata forte e ci ha permesso di superare le difficoltà di diversa natura che abbiamo incontrato in corso d’opera.
Partecipare al concorso Policultura 2013 è stata per noi studenti una vera sfida, il progetto ha impegnato quattro mesi della nostra vita scolastica, mesi vissuti intensamente per impegno nella progettazione, nell’organizzazione e realizzazione del lavoro … emozioni e divertimento.

IV D