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Io, Cristoforo Colombo

Il progetto didattico

Il lavoro prende origine dal racconto di un'insegnante della visita al Museo di Bayeux per il famoso arazzo.
Dopo una prima visione cartacea i bambini osservano l'arazzo on line: durante la visita virtuale l'attenzione e la curiosità sono molto sollecitate dalle immagini, dalle scritte che le accompagnano e dalla sequenza degli eventi narrati.
Viene proposta alla classe un'attività di brain-storming, finalizzata a evidenziare le parole chiave utili alla ricostruzione e alla rielaborazione personale dell'evento storico.
Ogni bambino rappresenta tre parole scelte tra quelle emerse; tutti i disegni vengono raggruppati per argomento e scelti per la realizzazione di un arazzo cartaceo individuale, al quale verranno poi aggiunte le didascalie.
La partecipazione si è dimostrata tale che l'idea di partenza delle insegnanti di realizzare un arazzo su stoffa è assolutamente fattibile, quasi irrinunciabile.
L'intento è di offrire la possibilità di scegliere l'argomento da rappresentare, muovendosi all'interno di fatti a loro già noti: il viaggio di Cristoforo Colombo si presta perfettamente.
Viene chiesto ai bambini di scrivere individualmente tutte le loro personali conoscenze rispetto a questo argomento, ordinandole anche cronologicamente. Da queste stesure si passa a un testo collettivo, al quale segue l'elenco dei momenti indispensabili alla narrazione.
I diciotto punti individuati vengono illustrati dai bambini - divisi in piccoli gruppi - su fogli in formato A3: momento abbastanza impegnativo in quanto la rappresentazione iconografica deve rispettare la collocazione storica.
Il passaggio successivo prevede il ricalco su tela con i disegni incollati alle finestre.
I bambini cominciano il ricamo, lavorano con forte motivazione, divisi in gruppi, aiutandosi e collaborando senza sentirsi legati a una propria produzione personale e individuabile, sperimentando in prima persona l'esperienza della condivisione.
Per il passaggio alla presentazione on line si è stabilito con i bambini di suddividere le diciotto tavole ricamate in nove capitoli e, dopo aver reso fisicamente "visibile" questa organizzazione,i bambini hanno scritto le didascalie decidendo dopo varie prove di utilizzare la prima persona.
Le insegnanti, recuperando quanto già scritto precedentemente dai loro alunni, hanno steso i testi di accompagnamento alle immagini, suddividendoli poi in modo che ogni bambino avesse una sua parte.
Le musiche di sottofondo sono state scelte pensando al periodo storico del Rinascimento; anche il rumore del mare accompagnerà il viaggio e la traversata.
Le registrazioni si sono rivelate abbastanza impegnative, soprattutto nella ricerca da parte dei bambini di una lettura espressiva e comunicativa.
La copertina è stata realizzata in un secondo tempo, gli elementi scelti rimandano al contenuto del progetto e agli strumenti utilizzati.
Al termine del lavoro sono stati aggiunti i due capitoli iniziali, utili per la presentazione, anche attraverso i disegni e i progetti, dell'origine del lavoro.