La realizzazione della narrazione multimediale proposta da PoliCultura ci ha visti tutti impegnati in processo di cooperative learning, un metodo “a mediazione sociale”, un insieme di tecniche di conduzione della classe che limita l’utilizzo della lezione frontale a favore di attività didattiche laboratoriali che responsabilizzano tutti gli studenti nel compito di apprendere. Compito dell’insegnante è stato quello di stabilire cosa deve essere conosciuto, individuare l’ambiente e il ritmo di apprendimento e assegnare a seconda delle competenze di ciascun ragazzo diversi gruppi di lavoro che hanno operato aiutandosi reciprocamente, correggendosi e valutando i risultati, sviluppando e migliorando di certo le relazioni.
Ai ragazzi è stato importante far capire che l’insegnante, così come ciascuno studente, non sarebbe mai riuscito da solo soddisfare la complessa e articolata gamma dei bisogni (professionali, creativi e tecnici) necessari al confezionamento del prodotto finale. Ciascuno, a seconda delle proprie capacità ha dovuto mettersi in gioco: è stato il lavoro dl gruppo cooperativo (condotto con correttezza e cura, responsabilità e sforzi distribuiti in maniera equa) a far crescere tutti.
La percezione che nessuno approfitta dell’altro, che ciascuno è importante e contribuisce secondo le proprie possibilità ma con tutto l’impegno, ha portato ad un coinvolgimento personale progressivo, in quanto la preoccupazione più importante è stata quella di darsi da fare senza soppesare ciò che si è in grado di fare e di aiutarsi reciprocamente per superare le difficoltà al fine di conseguire il risultato finale.