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PIN PENIN

Abstract

Poiché la scuola è chiamata a svolgere un importante ruolo per offrire ai giovani gli strumenti di conoscenza fondamentali in una dimensione storico-geografica e sociale attraverso i quali delineare l’identità culturale su cui la comunità locale si fonda, questa narrazione si è posta come obiettivo quello di far conoscere agli studenti quel mondo che li circonda, ma che spesso non conoscono perché è mascherato dalla quotidianità o, peggio ancora, è considerato di scarso valore; di far acquisire loro la consapevolezza di appartenere ad un territorio che è stato caratterizzato da elementi che, ancora oggi, sopravvivono nel nostro presente.
Gli allievi hanno fatto proprio quello che i ricordi dei nonni, le antiche foto, la toponomastica, i libri di storia locale riportano e si sono sforzati di ritornare indietro nel tempo per poter sentire il battito di un maglio, di respirare la fuliggine degli opifici dei fabbri, oppure di salire su un natante per attraversare il Piave ed approdare sull’opposta riva.
Hanno cercato di rendere il profumo della polenta scodellata sul tagliere o l’odore dei radici e fasoi che la sera si diffondeva nei vicoli delle contrade e invitava i diversi componenti al rientro in casa per consumare l’ultimo pasto della giornata.
Si sono lasciati appassionare dalle leggende legate alla loro terra ed hanno giocato con oggetti semplici ma efficaci nel permettere la socializzazione.