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La via francigena: la strada, il mistero

Il progetto didattico

L’intervento didattico, progettato con largo anticipo, è stato strutturato per fasi successive ed ha consentito lo svilupparsi profondo e molto articolato del racconto finale. Non sono entrata in classe con un’idea predefinita di testo, ma, partendo dal progetto accoglienza, che prevede un percorso di conoscenza circa la città dove la scuola è dislocata, mi è venuto in mente di approfondire la storia della via francigena, l’antico tracciato su cui la città è collocata e che l’ha vista meta di visite devozionali ad opera dei tanti pellegrini che hanno pregato nel luogo dove si è compiuto il martirio del santo, da cui l’antico borgo prendeva originariamente il nome.
Nella prima fase, dopo aver spiegato ai ragazzi cosa fosse policultura e chiesto se avessero il desiderio di parteciparvi, si è pensato di suddividere la classe in vari gruppi ognuno dei quali avrebbe avuto il compito di rispondere ad alcune domande chiave per la costruzione del racconto:
Cos’è un pellegrinaggio?
Com’era strutturata la giornata di un pellegrino medioevale?
Qual è l’origine della via francigena?
Quali sono le tappe del pellegrinaggio francigeno?
Dopodiché è stata formalizzata la proposta del racconto. Il lavoro si è svolto a gruppi, da casa per la ricerca e in classe per due ore date a disposizione per questa attività; si è poi passati alla fase successiva di condivisione e di scelta tra le varie proposte.
Questo periodo è stato davvero interessante perché i ragazzi hanno lavorato con molto desiderio e creatività. Un gruppo ha proposto un racconto giornalistico, un altro un racconto a carattere storico, un altro ancora un progetto per un’agenzia di viaggi, infine l’ultimo un racconto giallo sullo sfondo delle tappe francigene. Dopo un’attenta discussione in cui si sono sviscerate le implicazioni di ogni tipo di genere letterario, la scelta è caduta, unanimemente, sul racconto giallo.
Utilizzando la bozza già predisposta dal gruppo che lo aveva ideato, abbiamo rimescolato le formazioni creative, formando il gruppo degli scrittori, tra quelli che in classe riuscivano meglio in quest’arte, il gruppo dei musicanti con il compito di trovare tracce che potessero accompagnare degnamente e adeguatamente il racconto e due gruppi di fotografi con il compito di cercare le immagini volte a documentare il dipanarsi della storia.
La progettazione si è rivelata particolarmente complessa per due ragioni, innanzitutto i ragazzi nel creare il racconto hanno dovuto documentarsi, con una ricca fase di studio, su quelle che erano le caratteristiche storiche dei pellegrinaggi medievali e in particolare hanno dovuto approfondire significativamente lo studio della via francigena e delle sue origini.
Dopodiché la difficoltà si è spostata nella gestione asincrona del gruppo classe, poiché durante la fase di redazione del racconto potevano lavorare solo gli studenti- scrittori che invece, durante la fase di ricerca delle musiche e delle immagini, rimanevano disoccupati. Abbiamo ovviato a questo inconveniente utilizzando come ambiente la piattaforma di “google drive” in condivisione tra me e gli scrittori. Man mano che il racconto prendeva forma venivano coinvolti gli altri studenti. L’ora settimanale di lezione è stata utilizzata, sostanzialmente, per fare revisione dei materiali.
L’intervento si può definire complesso per la molteplicità di metodologie, anche innovative, che sono state messe in campo. Dalla flipped classroom (per il lavoro di ricerca), al cooperative learning (per l’ideazione e la redazione del racconto) al problem solving (per il funzionamento dei software chiave necessari al messa a punto delle immagini e dei suoni). Insomma una didattica attiva che ha coinvolto significativamente tutta la classe e che ha prodotto un risultato di cui sono molto soddisfatta specialmente se teniamo conto della giovane età degli attori coinvolti.