Chiudi anteprima

STORIA DI UN CHICCO DI GRANO

Il progetto didattico

Nella scuola primaria di Atessa capoluogo il Modello Scuola Senza Zaino per una Scuola Comunità coinvolge 5 classi.
Il nostro Progetto, sin dall’inizio, ha seguito il principio che prevede la realizzazione di un “ambiente formativo” nel quale il rinnovo degli arredi e l’utilizzo di nuovo materiale didattico si coniuga con l’impiego di metodologie didattiche innovative e con l’allestimento di laboratori all’interno delle classi, compreso quello informatico, per alimentare negli alunni la spinta a scoprire e a sperimentare direttamente le conoscenze da acquisire.
L’aula è diventata il cuore del Progetto che cerca di valorizzare il bambino in tutta la sua interezza (corpo e mente, dimensione emotiva e razionale, aspetti cognitivi e relazionali), consapevoli che l’apprendere e l’insegnare passa dalla dimensione percettivo-motoria, oltrechè da quella simbolico-cognitiva.
Il primo fondamentale cambiamento è stato quindi un ripensamento e una riorganizzazione dello spazio aula che man mano si trasformava a seconda delle esigenze e delle contingenze degli alunni.
Ogni angolo è stato attrezzato in modo tale da facilitare il lavoro autonomo di ognuno, sono stati strutturati Piani personalizzati rispondenti alle capacità e alle esigenze di ciascun alunno. Sono state concordate, verbalizzate e illustrate le procedure da mettere in atto nei vari riti giornalieri e stabilite le regole da rispettare per stare “bene” insieme in classe. Gli alunni partecipano attivamente alla programmazione settimanale delle attività da svolgere che vengono riportate sul Planning di classe.
Si è formata così una piccola Comunità operante, dove ognuno sa quello che deve fare e come lo deve fare; il docente accompagna e guida gli alunni in questo percorso che li rende i veri artefici della conquista del sapere. Dopo tale premessa è semplice spiegare come gli alunni hanno organizzato con l'insegnate tutto il percorso di conoscenza. Dalla visita in classe di un esperto dell'Agriturismo che ha presentato i vari tipi di cereali esistenti nel nostro territorio, gli alunni hanno costruito la matrice del progetto con tutti i collegamenti tra le varie discipline. Dalla matrice è stato pianificato il percorso in azioni che poi alla fine sono state trasformate in obiettivi e competenze. Gli alunni, avendo una disposizione particolare in tavoli hanno lavorato, come di consueto, distribuendosi le attività differenziate per tavoli che poi ogni settimana sono state scambiate fino a quando tutti avevano partecipato a tutte le attività. A trarne maggior vantaggio sono stati soprattutto quegli alunni che, avendo bisogno di stimoli maggiori e di supporto, sono riusciti a portare a termine il proprio compito con grande soddisfazione. IL Progetto “Dal colore del grano al profumo del Pane”, che ha visto applicare alla didattica quotidiana le NT, è stato svolto in maniera semplice, diretta, sbriciolando e calibrando gli interventi per raggiungere e motivare tutti gli alunni. Sempre nel rispetto delle caratteristiche peculiari dell’età, si è cercato di rendere il più possibile operativo lo svolgimento del percorso in quanto i bambini, trovano interesse e si coinvolgono maggiormente quando “fanno” più di quando ascoltano.
Le uscite, le attività programmate hanno rafforzato e consentito di verificare gli apprendimenti, passando dalla fase della scoperta alla loro applicazione pratica. Cosa si è voluto far scoprire ai bambini? Il passaggio da una conoscenza e osservazione globale, confusa e approssimativa, allo sviluppo di una consapevolezza e attenzione analitica e attenta, curiosa e partecipativa, ponendosi dei perché, elaborando le ipotesi e scoprendo tesi condivise, riflettendo sugli argomenti, ed elaborando conclusioni personali, sviluppando la capacità critica attiva, acquistando fiducia nelle personali capacità, senza vergognarsi di sbagliare, ma riconoscendo nell’errore la possibilità di migliorare.
Data la complessità e la varietà del progetto, i tempi di attuazione
( ottobre/gennaio), si sono allungati e hanno richiesto un’ulteriore scivolamento anche nel mese di febbraio.
Gli strumenti tecnologici e non che sono stati inseriti e utilizzati nello svolgersi del progetto, sono stati ben distribuiti agli alunni che si sono cimentati in attività privilegiate come la manualità, il coinvolgimento di tutti i sensi, ma sono stati anche tracciati labirinti percettivi e reticolati cognitivi dove gli alunni hanno potuto sperimentare nuove strategie di apprendimento personale. Eseguire programmi di scrittura, di disegno, copiare sequenze, registrare la voce, cantare su una base, ordinare in sequenza racconti fantastici, lavori, disegni , scannerizzare i disegni, ordinare foto dando un ordine sequenziale agli eventi, hanno creato i presupposti per partecipare pienamente con la motivazione giusta, creando sicurezza e fiducia negli stessi alunni. Le abilità padroneggiate già a metà percorso hanno rispecchiato la validità delle strategie messe in atto e del percorso individuato con il coinvolgimento attivo degli alunni che hanno evidenziato un interesse verso tutte le attività, una partecipazione completa alle proposte, una interiorizzazione delle conoscenze, un arricchimento lessicale, una spiccata capacità di memorizzazione, un protagonismo attivo e propositivo. E’ stato questo l’indicatore di gradimento che ha dato a noi docenti e agli alunni stessi la misura del successo, di essersi divertiti mentre hanno imparato cose nuove e messo ordine alle loro conoscenze.
Per noi insegnanti questa esperienza didattica, ha confermato l’idea che se gli alunni si entusiasmano e vivono pienamente la scuola, se ne trae profitto, in quanto c’è una ricaduta di positività anche sul nostro modo di “fare scuola” e di rapportarsi con loro. Programmare, scegliere, individuare strategie e proposte non può far altro che creare positivi e collaborativi legami anche tra noi docenti.