LE FINALITÀ GENERALI
Il progetto Policultura2013 ha avuto per protagonisti i 22 alunni della classe 3°E, alla quale insegno italiano, storia e geografia.
La finalità del lavoro era mostrare i collegamenti interdisciplinari che una tematica può racchiudere e rinforzare le competenze di studio e di scrittura. Ho scelto anche quest’anno un argomento storico, ma ho fatto ai ragazzi due tipi di proposta: agli alunni con difficoltà ho chiesto di elaborare testi espositivi di sintesi delle fonti (riassunti o testi informativi), ai più bravini ho richiesto una maggiore complessità di elaborazione: sulla base delle nozioni studiate hanno dovuto scrivere testi personali come lettere o diari, interviste, dialoghi, cronache, insomma… sperimentare diverse tipologie testuali e diversi registri linguistici.
LO SVOLGIMENTO DELL’ESPERIENZA
Il lavoro è iniziato con un primo brainstorming tra i ragazzi, in cui è stata scelta la modalità di lavoro: hanno chiesto di riproporre il lavoro di gruppo, ma con una maggiore attenzione all’equa suddivisione di compiti e impegni rispetto all’anno scorso; ho scelto di sperimentare quest’anno i gruppi omogenei per livello, a differenza di quanto fatto sinora nelle attività cooperative, anche per poter fare richieste differenziate a seconda del livello di competenza linguistica.
Il lavoro è stato articolato in fasi come segue:
I. condivisione della struttura generale della narrazione multimediale e della “cornice” narrativa; definizione dei sottoargomenti in modo partecipato;
II. argomento 1 (Belle Epoque): ogni gruppo ha approfondito un aspetto e sviluppato un sottoargomento: studio di materiale di partenza fornito dall’insegnante, selezione delle informazioni mediante gruppi cooperativi; elaborazione del testo e ricerca delle immagini sul web svolta in coppie;
III. argomento 2 (Boom Economico): stesse modalità della fase precedente, ma alle fonti si è aggiunta l’intervista fatta a tre nonni in data 11 marzo;
IV. argomento 3 (oggi): in questa ultima parte si sono effettuati diversi collegamenti interdisciplinari: una lettura in inglese, l’approfondimento sul coltan svolto in geografia, il lavoro di arte sulla pubblicità, un raccordo con un percorso di lettere-scienze intorno al tema della sostenibilità ambientale e alimentare, avviato lo scorso anno in 2°.
V. registrazione audio e successiva elaborazione collaborativa in classe alla LIM.
I BENEFICI DIDATTICI
I benefici didattici che mi ero inizialmente proposta di raggiungere sono stati in massima parte raggiunti: il cruccio finale resta la difficoltà a coinvolgere alcuni studenti particolarmente svogliati, che rifuggono la “fatica” con qualunque medium o modalità la si richieda e che quindi lavorano al ribasso, attivandosi poco. I gruppi omogenei rispetto a quelli eterogenei li hanno costretti ad attivarsi di più, ma con tempi brevi e risultati di incremento didattico modesti.
Non è stato possibile coinvolgere nel lavoro l’alunno straniero poiché è stato quasi sempre impegnato nel laboratorio di facilitazione linguistica nelle ore di laboratorio del mercoledì mattina.
I benefici didattici elencati sono stati acquisiti dalla maggioranza degli alunni, sebbene in misura diversa; per quanto riguarda i contenuti i benefici sono stati seguenti:
1. capacità di selezione critica e mirata delle informazioni;
2. pianificazione del lavoro e poi del testo, organizzazione dei contenuti secondo criteri di significatività, coerenza, equilibrio espositivo;
3. capacità di selezione critica e mirata degli apparati iconografici.
Credo il lavoro sia servito però soprattutto sotto il profilo della comunicazione e, più specificamente, dell’educazione linguistica con particolare riferimento a:
- correttezza espositiva e pertinenza lessicale;
- adeguatezza del registro linguistico a tipologia testuale, scopo e destinatario del testo;
- efficacia comunicativa e coerenza contenutistica.
Un'altra tipologia di benefici didattici implementati, dal momento che la specificità dell’esperienza è stata l’utilizzo delle ICT, è stata sicuramente quella di ambito tecnologico (videoscrittura, elaborazione formato immagini e ricerca sul web), anche se non sono riuscita per ragioni di tempo a far lavorare i ragazzi sul montaggio audio come mi ero inizialmente proposta.
Infine ritengo che, come avvenuto lo scorso anno, la narrazione multimediale apporti alla classe benefici educativi più ampi che, sebbene esulino da un ambito propriamente didattico, rientrano nei compiti della scuola e dell’insegnamento:
- benefici motivazionali: quest’anno ho notato, oltre all’incremento della motivazione specifica nei confronti dell’attività, anche una maggiore motivazione generale nei confronti della ricerca e dell’apprendimento;
- benefici relazionali: miglioramento delle capacità di cooperazione, di ascolto, di mutuo aiuto, senso si appartenenza ad un gruppo di lavoro e ad una comunità d’intenti.
La maggior parte del lavoro è stata svolta a scuola in due ore di laboratorio dedicate, all’interno delle 13 ore settimanali di lettere.
La presenza della LIM in aula è stata preziosa, specie per i momenti di revisione condivisa del lavoro; una grossa difficoltà è stata invece rappresentata dall’inefficienza del laboratorio di informatica, che ha solo 7 pc funzionanti e funzionali: siamo dovuti quindi ricorrere alla disponibilità delle famiglie, che hanno consentito ad alcuni ragazzi di portare il portatile personale da casa, con però le conseguenti difficoltà di collegare alla rete questi computer. Per questa ragione l’elaborazione dei testi con i wiki di Moodle è stata in breve accantonata, non essendovi postazioni sufficienti e disponibili per tutte le coppie di alunni.
Elisabetta Condò