L'idea d'inventare una storia con l'ausilio di strumenti tecnologici è piaciuta subito ai bambini, che l'hanno accolta quasi come un gioco.
Il contenuto, ovvero l'avventura di Paolino, un bambino che sperimenta un modo meno consueto, ma più divertente di fare italiano, nasce dalla esigenza di far vivere ai nostri alunni la stessa esperienza vissuta dal protagonista. Volevamo insomma vestire la lezione d'italiano di un abito nuovo, più "colorato" ed accattivante.
Per un paio di mesi i bambini hanno dedicato un pomeriggio, ogni settimana, ad inventare la storia e a sperimentare le varie attività in essa contenute, lavorando in gruppi. Questo ha dato loro la possibilità d'imparare a confrontarsi ascoltando punti di vista diversi, di accordarsi sulla distribuzione di compiti, in vista di un obiettivo comune, di prendere decisioni e di trovare soluzioni ad eventuali imprevisti.
Lavorare in gruppo non è stato sempre facile e a volte ha rallentato la realizzazione della storia, aspetto, questo, che era stato previsto ed accettato da noi insegnanti.
Manipolare parole, come nel caso di rebus, cruciverba, acrostici o logogrifi, inventare rime e nonsense e giocare con favole e fiabe, ha permesso anche agli alunni stranieri presenti nelle nostre classi e che ancora non hanno una piena padronanza della lingua italiana, di lavorare insieme ai compagni con più tranquillità, dando il loro contributo all' interno dei gruppi.
I bambini hanno sentito la responsabilità del loro ruolo durante la varie fasi della creazione della storia: la stesura, la realizzazione delle illustrazioni, il lavoro al computer e la registrazione finale, mostrando un atteggiamento più attento e più partecipe rispetto a quello generalmente tenuto durante le consuete attività scolastiche.
Questo, oltre alla capacità di lavorare in gruppo in modo creativo, crediamo sia stato un importante risultato raggiunto.
Le insegnanti: Grazia Donati, Claudia Petrini.