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Garibaldi e la battaglia di San Fermo

Introduzione

Il lavoro che proponiamo: “Garibaldi e la Battaglia di San Fermo”, svolto in occasione del centocinquantesimo anniversario dei fatti, è stato scelto perché possiede un interesse locale e allo stesso tempo nazionale.

Il Risorgimento fu un complesso di idee ed eventi che portarono all’unificazione dell’Italia, penisola fino a quel momento arretrata e dimentica degli antichi splendori. Nelle testimonianze dei grandi viaggiatori del passato, infatti, la società italiana della prima metà dell’800 appare languida, molle e senza speranza di redenzione; non è dunque esagerato descriverla, con le parole del poeta Lamartine, come una terra dei morti.
Il Risorgimento mostrò le sue prime avvisaglie nell’invasione napoleonica della Penisola, durante la quale venne elaborato un nuovo ideale di stato italiano. Sviluppatosi con il tempo, questo nazionalismo nascente portò poi, nel 1848, alla Prima Guerra di Indipendenza, conclusasi con la sconfitta del Regno di Sardegna, grazie anche all’abilità strategica del maresciallo Radetzky.
Nel frattempo cominciavano ad emergere nel panorama italiano due figure chiave: Garibaldi e Cavour. Il primo, ritornato in Italia dopo essere stato bandito per le sue idee rivoluzionarie e dopo essersi distinto in America in imprese come la difesa della città di Montevideo, partecipò ai combattimenti in difesa della sfortunata Repubblica Romana, sorta nel marzo del 1849. Il secondo, invece, nobile di idee liberali e di grande sapienza diplomatica, divenuto Primo Ministro del Regno di Sardegna, stipulò nel luglio del 1858 gli accordi di Plombières, destinati a cambiare le sorti dell’Italia intera. Grazie a questi patti, infatti, l’anno successivo, allo scoppio della Seconda Guerra di Indipendenza, il Regno di Sardegna poté contare sull’indispensabile appoggio della Francia di Napoleone III. Determinante per la conquista della Lombardia settentrionale fu la battaglia di San Fermo, in cui Garibaldi, grazie anche all’eroico sacrificio del capitano De Cristoforis, con il suo reparto dei Cacciatori delle Alpi, riuscì a sconfiggere gli avamposti Austriaci. La seconda guerra di indipendenza si concluse con il trattato di Villafranca, del luglio 1859, quando i Francesi firmarono un armistizio con l’Austria e il Regno di Sardegna ottenne la Lombardia. Il processo di unificazione dell’Italia, però, si concluse solo dopo la spedizione dei Mille del 1860, realizzata da volontari garibaldini che sbarcarono a Marsala, liberarono la Sicilia e quindi Napoli. In seguito, l’Italia Meridionale fu annessa al Regno di Sardegna ed altri plebisciti sancirono l’aggiunta delle Marche e dell’Umbria.

Per la realizzazione del progetto, sono state organizzate delle visite al Museo Garibaldi e alla Pinacoteca di Como, in cui abbiamo potuto osservare reperti e testimonianze dell’epoca.