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Pontida 1926: storia e storie di una scuola di provincia durante il ventennio fascista

Il progetto "Scuole aperte"

Premessa
Il laboratorio di didattica della storia ha inteso promuovere il ruolo attivo dell’alunno mettendolo nella condizione di costruire il proprio sapere attraverso le proprie idee e le proprie conoscenze in relazione con problemi, fenomeni e fatti, guidandolo nel confrontare le osservazioni con le attese che vengono dai propri modelli interpretativi del mondo, nel formulare ulteriori modelli e ipotesi/congetture e nel progettare azioni, esperimenti e osservazioni mirate che consentano di confutare o confermare tali modelli.
Nel laboratorio, unendo il fare al pensare, l’alunno ha potuto discutere, con i compagni di lavoro e con i docenti, sull’interpretazione di quello che accade, progettare azioni e attività di gruppo, comunicare con altri. I docenti, dal canto loro, si sono segnalati quali promotori di occasioni di apprendimento, di sostegno, di mediazione e di accompagnamento finalizzato al raggiungimento dell’autonomia del soggetto che apprende e che diventa capace di gestire il processo di apprendimento in tutte le sue fasi.

Finalità
L’approfondimento della cultura e della storia locale è stato particolarmente stimolante per favorire un forte interesse nei ragazzi per le attività pomeridiane di approfondimento che si sono inserite nell’ambito della didattica della ricerca laboratoriale.
Infatti le occasioni offerte dal contesto locale hanno suscitato facilmente nei ragazzi curiosità e motivazioni all’approfondimento. È un settore, questo, che ha permesso di progettare contenuti plurimi e facilmente adattabili ai livelli di conoscenza e di sviluppo psicologico degli studenti.
Il laboratorio/progetto in questione si è pertanto inserito nel già consolidato e ricco bagaglio di esperienze didattiche legate alla storia e cultura locale, nonché della progettazione interdisciplinare del curricolo di storia supportata dall’utilizzo delle moderne tecnologie multimediali, che il plesso di Scuola Secondaria di 1° Grado di Pontida conduce da almeno un quinquennio.

Obiettivi
Il presente progetto di cultura e storia locale ha perseguito l’obiettivo di inserire la ricerca locale in un ambito di storia generale. Gli alunni sono stati attratti dalla storia e dalla cultura locale non come semplice soddisfazione di curiosità, ma sono riusciti a cogliere la portata locale in un ambito nazionale e di storia universale. In buona sostanza, dall’evento universale si è risaliti a quello locale e si è visto il suo riflesso nella storia del proprio paese.
Le iniziative connesse al laboratorio sono state caratterizzate dal forte rigore della metodologia della ricerca storiografica, hanno fatto riferimento alla documentazione specifica e hanno potuto avvalersi di personale esperto o di testimoni locali (oltre che di adeguati supporti tecnologici).
A ciò hanno contribuito la Biblioteca comunale e l’Archivio storico comunale di Pontida.
L’azione progettuale di approfondimento si è conclusa con un prodotto finale, ovvero la realizzazione del presente documento multimediale.

Descrizione
Il laboratorio/progetto «Pontida 1926: storia e storie di una scuola di provincia durante il ventennio fascista» ha mirato al duplice obiettivo di ricostruire le vicende storiche relative alla costruzione dell’edificio scolastico (attuale sede della Scuola Secondaria di 1° Grado di Pontida) avviata a partire dal 1926 su progetto dell’architetto Luigi Bergonzo, i cui documenti si conservano presso l’Archivio storico comunale, e di ripercorrere parallelamente, attraverso le testimonianze orali, documentarie e fotografiche reperibili in loco, le caratteristiche della scuola in età fascista con particolare riferimento al contesto sociale, ideologico e di propaganda nonché ai cambiamenti introdotti dalla Riforma Gentile (1923).