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STRUMENTI MUSICALI DEL MONDO ANTICO

Introduzione

Antropologi ed etnomusicologi hanno dimostrato che tutti i popoli primitivi conoscevano un qualche tipo di musica, nata probabilmente per imitare suoni e rumori della natura: le voci degli animali, i rumori dell' acqua, del vento e delle tempeste. Linguaggio parlato e musica sarebbero nati nello stesso momento per funzioni analoghe:per inviare richiami a distanza, servendosi di corni o i conchiglie tritone, i primi strumenti a fiato o battendo su tronchi cavi, pelli animali tese sopra un recipiente vuoto, i primi strumenti a percussione. Gli scavi archeologici del paleolitico hanno portato alla luce oltre a questi strumenti a percussione e a fiato persino un'arpa di terra e degli archi musicali: la prima consisteva in una buca scavata nel terreno e ricoperta con corteccia d'albero su cui si tendeva una corda legandola a un bastone infisso a terra, e percuotendola o pizzicandola si otteneva una risonanza; l' arco musicale, invece, era formato da un ramo flessibile curvato mediante una corda tesa tra due estremità e recante un "risuonatore a zucca" destinato ad ampliare il suono della corda pizzicata. Gli uomini primitivi associavano i suoni al divino, per cui ben presto essi in forme ritmiche ebbero una parte importante nei riti magici e religiosi delle comunità. La nostra ricerca parte da qui, per esplorare come dalla semplice emissione di suono l'uomo sia passato nel corso dei secoli a "inventare" melodie ed armonie. Ad un certo punto egli scoprì evidentemente che più suoni, alti e bassi, emessi successivamente producono una "melodia", emessi simultaneamente creano un"'armonia".