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Melior de cinere surgo

Introduzione

“Melior de cinere surgo” sono le parole di una celebre iscrizione che si trova a Catania sulla Porta Ferdinandea realizzata nel 1768 (su disegni di Stefano Ittar) allo scopo di celebrare degnamente il matrimonio di Ferdinando IV di Borbone con Carolina d’Austria. Riferendosi alle molteplici distruzioni che ha subito Catania, questa frase sintetizza la fierezza di una popolazione che, instancabile, continua a ricostruire sempre più bella la propria città sulle ceneri della precedente.

Catania infatti, come tutti ben sanno, è figlia dell’Etna. E, come una madre severa punisce i propri figli, anche la montagna ha segnato nel bene e nel male la propria prole.
Il terremoto del 1693, che ha ferito profondamente il centro storico della città, è stato motivo di un elaborato piano di ristrutturazione del nucleo storico della città ad opera dell’architetto che ha legato strettamente il suo nome al territorio catanese, G. B. Vaccarini (1702 - 1768), votando definitivamente la fisionomia di Catania al tardo – barocco.
Oggi, a seguito di quell'intensa attività di restauro, passeggiando per le vie del centro vediamo un paesaggio a dir poco singolare: i ruderi dell'epoca greca e romana (teatri ed anfiteatri) e i resti di numerosi impianti termali romani (le Terme Achelliane, le Terme dell'Indirizzo e dell'Odeon) sono intervallati da chiese e palazzi signorili baroccheggianti e firmati dal nero cinereo della pietra lavica. Il tutto coesiste in un armonico caos architettonico che nel suo insieme crea un impatto singolare, che poche altre città al mondo possono vantare.

L'idea di realizzare una narrazione multimediale che narrasse le vicende storiche di Catania legate al terremoto del 1693 è sorta in occasione di una visita guidata alle Terme Achelliane, un sito archeologico di origine romana sepolto sotto la città moderna. In quella occasione i bambini hanno mostrato grande curiosità sui fatti che hanno determinato l'attuale collocazione urbanistica dei monumenti e degli edifici urbani del capoluogo etneo. Si tratta, infatti di una città costruita su due livelli (i bambini l'hanno definita "la città sotto-sopra"): quello sotterraneo giace sotto la città barocca costruita a seguito dei terribili terremoti del XVII secolo ("stratificazione" è una delle parole chiave per definire il tessuto urbano della città di Catania).
Ne è nato un dibattito interdisciplinare che ha coinvolto docenti di scienze, tecnologia, storia, geografia, religione.
Attraverso la lettura di fonti storiche, la navigazione multimediale in siti tematici, la consultazione di pagine wiki, i ragazzi hanno acquisito conoscenze su fatti veri e leggendari e ricostruito pagine di storia della loro città.
La drammatizzazione di alcuni brani di letteratura popolare, la rappresentazione grafica degli eventi tragici accaduti l'11 gennaio 1963, la registrazione di brani audio è stato il momento emotivamente più coinvolgente.
I bambini si sono immedesimati nei fatti narrati e hanno imparato da essi una bella lezione: hanno compreso infatti che proprio nei momenti di crisi e di scoramento occorre trovare le forze necessarie al cambiamento e alla costruzione di un futuro più luminoso di quello vissuto nella dimensione del presente.
Le attività si sono svolte in un clima creativo, collaborativo e di ricerca-azione.
Il laboratorio informatico si è trasformato in un vero laboratorio di ricerca e sperimentazione in cui confrontarsi, trovare delle soluzioni, attuarle dopo averle fattivamente sperimentate. L'uso della LIM ha consentito ai ragazzi di interagire con immagini, forme, animazioni.
A seguito di questa esperienza mi sento di dire che "Le nuove tecnologie a servizio della didattica" non è un semplice slogan ma una meravigliosa realtà

L'insegnante: Agata Patrizia Nicolini