Racconta la storia che in quel passato
tempo in cui accaddero tante cose
reali, immaginarie e dubbie,
un uomo concepì lo smisurato
progetto di cifrare l’universo in un libro (...)
da La Luna, di J.L. Borges ( Traduz. L. Bacchi Wilcock)
La Daunia antica è stata sin dal Cinquecento meta ambita o oggetto di studio per viaggiatori, ricercatori, antiquari, commercianti, archeologi e scavatori clandestini. Ciascuno ha nei secoli preso qualcosa da questa terra e lasciato qui una parte di sé, della sua storia, oggi raccontata da ciò che resta, da ciò che è visibile di una città, Lucera, adagiata su tante altre città, su tante altre storie che vale la pena raccontare mille e mille volte ancora.
Ma una città costruita dentro e sopra tante altre città presenta enormi problemi di gestione, di conservazione, ma anche di valorizzazione e fruizione di quanto il tempo ha per sorte o per ventura preservato e custodito nei secoli.
Ed ecco così il persistere di frammenti di storia e di storie sparpagliati alla rinfusa tra poderi agricoli o viottoli, tra chiese e palazzi, tra automobili e cartellonistica stradale, immobili, lì, pronti a rammentare a ciascuno che la nostra quotidianità esiste in quanto è esistita la nostra storia.
Ma questi frammenti vanno osservati da vicino, in controluce, per consentire loro di raccontare la favola e la storia degli uomini che qui scelsero di vivere prima di noi ….
Copertina: Giorgio De Chirico, Archeologi, olio su tela.