Il percorso che sto per "raccontare" non vuole essere il panegirico o l'apologia del "metodo globale". Ritengo infatti, che in assenza di gravi disabilità e deprivazioni affettive e culturali, i bambini, al di là del metodo adottato dall'insegnante, imparano in un modo o nell'altro a leggere e a scrivere. Ciò che intendo offrire è invece la narrazione di un'esperienza didattica intensa e coinvolgente che ha visto come protagonisti 26 bambini (9 femmine e 17 maschi) e un maestro, sperando che quanto qui raccontato possa essere motivo di utile riflessione e stimolo a chi, come me, è legato al mondo della scuola. Sicuramente questa è stata un'utile opportunità per i miei piccoli alunni che, appena hanno saputo dell'iniziativa, si sono impegnati con entusiasmo a "vestire" i panni di piccoli attori. E' stato utile per loro soprattutto perchè, rivivendo in modo fantastico le parti salienti del percorso, sono riusciti a realizzare, secondo le possibilità proprie della loro giovane età, una sorta di metariflessione su tutte le tappe del lavoro svolto nei primi mesi dell'anno.
Sono così divenuti consapevoli che tutto quanto hanno vissuto non era dettato dal caso ma aveva un fine e che di questo percorso essi erano protagonisti attivi benchè inconsapevoli.