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La satira è uguale per tutti

Le motivazioni di una scelta

I tempi chiedono satira: gridava Giovenale a Roma nel II secolo d. C.
E’ ancora così?
Sembrerebbe di sì, se ogni giorno guardiamo divertiti le vignette del Corriere della sera che dipingono comicamente gli eventi e i personaggi della nostra società.
Non sembra però che i bersagliati di turno ne siano particolarmente infastiditi, anzi, un muro di gomma accoglie il più delle volte le frecciate con cui di volta in volta sono investiti i primi attori di un palcoscenico che – oggi come ieri – continua a ruotare intorno a interessi, potere, denaro e sesso …. Anzi, una falsa idea di benessere – oggi più ancora che in passato, quando già i Catoni protestavano contro un mondo che aveva cancellato ogni valore, ha se possibile trasformato i vizi in virtù.
A cosa può ancora servire la satira?
Ci affidiamo alle parole di Ennio Flaiano, fine osservatore e fustigatore dei paradossi più grotteschi della realtà contemporanea, che confida nella satira come perdente ma ostinato segno di moralità.
Ed allora abbiamo deciso di compiere un viaggio, tra passato e presente, per scoprirne le origini, le caratteristiche e le potenzialità, consapevoli dell’attualità e del vigore di un genere che, utilizzando i più svariati codici espressivi, si presenta forse come il terreno più accattivante per noi giovani: il critico russo Bachtin sostiene, infatti,in un suo importante saggio sulla tradizione letteraria carnevalesca, che il comico avvicina al lettore.
Risaliremo alle remote origini del genere, al tempo della Roma arcaica, per individuarne la genesi e le forme, ne percorreremo lo sviluppo attraverso le sue diverse forme fino ai giorni nostri, per riconoscere fin dalle origini il suo più caratteristico aspetto di mescolanza di elementi e stili diversi.
Ci occuperemo dei temi ricorrenti, al centro dei quali rimane sempre e comunque l’interesse per l’uomo e per i suoi difetti, riconoscendo come bersagli privilegiati la politica e la corruzione che non risparmia nessun ceto sociale ed individuando alcuni grandi ambiti ricorrenti, quali la satira dei tipi umani o delle deviazioni comportamentali, nonché delle professioni legate alla sfera del potere.
La satira si realizza nelle forme più diverse (chi potrebbe sostenere ad esempio che Goldoni non è uno scrittore satirico?) ed è strettamente connessa con altri generi letterari (narrativi, poetici, teatrali): la presenza nell’opera di un tono comico o umoristico o ironico o sarcastico costituirà il più infallibile indicatore della nostra ricognizione.
Iniziamo dunque il nostro viaggio tra le risate della satira… scusandoci di esserci fatti trascinare dall'argomento allungando un po' i tempi previsti.