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Ritmi e cicli della natura e non solo...

Il NOSTRO LAVORO

Nell’aderire al concorso di Policultura, abbiamo pensato di sviluppare un tema che in qualche modo sintetizzasse, raccordandoli, alcuni argomenti di Scienze affrontati nel triennio di scuola media: ci siamo “imbattuti “ nei ritmi e nei cicli della natura.
Molti dei fenomeni e degli eventi che caratterizzano il mondo vivente e non vivente, infatti, seguono dei modelli che si ripetono e che si chiamano ritmi o cicli. Queste due parole hanno un significato diverso: il ritmo è la successione di fenomeni che ritornano a intervalli regolari, il ciclo è la sequenza di fenomeni diversi, o di varie fasi di uno stesso fenomeno, che, una volta avvenuti, hanno la caratteristica di ricostruire le condizioni iniziali e di ricominciare il loro percorso. Per entrambi il tempo per completarsi può essere di pochi secondi o di molti milioni di anni. Il concetto di movimento continuo di tutto quello che ci circonda, che si ritrova nel macrocosmo con il movimento degli astri, fino al microcosmo con il movimento delle particelle subatomiche, ha sempre un andamento circolare e lascia passare un messaggio importante: il concetto della ciclicità. Nulla è isolato, ma si riproduce innumerevoli volte, ciclicamente e costantemente. L’ambiente in cui viviamo modifica continuamente i suoi elementi, così è per la temperatura che cambia con l’alternarsi del dì e della notte o con il succedersi delle stagioni. Le fasi lunari, la diversa altezza del sole sull’orizzonte durante l’anno, gli effetti prodotti dalla rotazione e rivoluzione terrestre, sono solo alcuni tra i tanti fenomeni che contribuiscono a rendere continuo e nello stesso tempo mutevole, il mondo intorno a noi. Tutte le piante e gli animali hanno adottato un proprio ritmo di vita in modo da poter far fronte alle variazioni stagionali di temperatura, luce, umidità e risorse nutritive, possedendo un senso innato del tempo, in sintonia con il cambiamento delle stagioni, secondo regolari cicli annuali e acquisendo così propri ritmi biologici o bioritmi, regolati da meccanismi interni chiamati orologi biologici.
Un problema ancora aperto riguarda la natura di questi ritmi e degli orologi che li governano: cosa sono e come si sono instaurati nel vivente? Secondo alcuni studiosi si tratta di fenomeni di origine endogena, indipendenti cioè dall’ambiente esterno e di natura ereditaria. Secondo altri sono risposte a stimoli ambientali, quali l’azione del campo magnetico terrestre o i movimenti planetari della Terra. Per altri, infine, si tratterebbe di meccanismi appresi nelle primissime fasi della vita – esclusivamente per quanto concerne gli animali – e, nel caso dei mammiferi, addirittura durante la vita prenatale.
Abbiamo pensato di integrare il nostro percorso ricercando la concezione ciclica del tempo nell’arte, nella letteratura e nel nostro sistema economico con piccoli flash che potrebbero trasformarsi in futuro in un nuovo lavoro.
La curiosità e la voglia di imparare a realizzare una “narrazione” multimediale sono state lo stimolo che ci ha accompagnato per tutto il percorso e che, in alcuni momenti, ha presentato alcuni punti critici, tra tutti le “registrazioni”.
Per la stesura dei testi scritti si è scelto di utilizzare i libri scolastici, più vicini al linguaggio di ragazzi di terza media e quindi più comprensibili agli alunni stessi. Abbiamo deciso di sovrapporre questi testi a una base musicale per rendere più piacevole la visione e l’ascolto e anche perché la musica è soprattutto ritmo. Le immagini sono state tratte da Google, strumento di ricerca indispensabile se utilizzato correttamente.
Nello svolgere questo lavoro infine si è deciso di ridurre al minimo l’uso della carta e quindi delle fotocopie, scannerizzando dove possibile i testi e condividendoli come allegati di posta elettronica, strumento per alcuni alunni totalmente sconosciuto!