Sotto il titolo "Ti racconto la mia città" si cela un lavoro collettivo che ha saputo valorizzare al meglio le potenzialità di ogni alunno e che ha fatto di questa occasione un momento di crescita formativa ed educativa. Il progetto si è proposto di recuperare la memoria storica del paese e del territorio. Nel contempo, dato il numero sempre crescente di alunni di origine straniera inseriti nelle nostre scuole, ha inteso favorire la loro integrazione attraverso la condivisione di questo ricco patrimonio culturale. Il punto di partenza è stata la convinzione che difficilmente i bambini di oggi si interrogano sulla storia della città in cui vivono; raramente la loro famiglia vi risiede da generazioni, più spesso i genitori vi abitano da una manciata di anni e in qualche caso loro stessi sono giunti da poco tempo, provenendo da un altro comuned'Italia o da un altro paese del mondo. Eppure basta pochissimo a risvegliare il loro interesse e la loro curiosità: è sufficiente invitarli ad osservare il territorio in cui vivono e a domandarsi perché c'è quella chiesa, quel palazzo, quell'autostrada, chi li ha costruiti e cosa c'era prima al loro posto. Guardare il proprio paese con occhi nuovi ha reso i bambini, qualunque fosse la loro provenienza, un po' più cittadini, di Civitanova Marche certo, ma anche un po' più cittadini nel senso più ampio del termine. Il progetto, inoltre, ha fornito l’occasione per promuovere, costruire e consolidare rapporti di collaborazione con gli enti territoriali e con tutte le componenti che intervengono nella quotidianità del Circolo Didattico, genitori in primis.
Grazie alla trasversalità e alla molteplicità dei contenuti, ha offerto l’opportunità di
• rendere vivace e motivante l’apprendimento di molte discipline scolastiche
• coinvolgere e facilitare l’inserimento di alunni con disabilità
• superare, nella collaborazione con gli altri, i propri limiti
• usare in modo vivo le nuove tecnologie
• crescere e maturare nel confronto con gli altri
Filo conduttore di questo viaggio sono state le Nuove tecnologie che fanno della nostra narrazione un momento di formazione “unico e speciale”.