Senza pennelli pennarelli, matite o creta ...Come si può creare un’opera di valore artistico?! Ma con la plastica ovvio!
Avreste mai pensato di tramutare rifiuti in elaborati piacevoli alla vista? E’ stato proprio questo il mezzo con cui la nostra classe si è avvicinata al ‘arte, armandosi di bottiglie ,filo di ferro ,trapani viti e legname ...Pronti a edificare un modesto grido di denuncia, stabilito però da spazzatura :
quasi tutti i cittadini del nostro bel paese ,chi più chi meno, si ritrovano abitazioni stipate di oggetti e oggettume di ogni natura, utilizzandone realmente forse una scarsa metà; la ricerca ansiosa del articolo all’ultimo grido o del capo che ci renda alla moda , ci porta ad accatastare montagne di cianfrusaglie che ,se rotte non si pensa assolutamente di aggiustare e se divenute ingombranti buttiamo senza riserve. Questo si può definire consumismo, figlio dell’agio e della superficialità dilagante.Questo conduce le industre a dare fondo alle materie prime, inquinando e successivamente ad ingrassare le discariche. A rimedio di questo nocivo circolo vizioso coesistono attività come la raccolta differenziata e il riciclo dei materiali di scarto, ma tali opere continueranno a costituire solo un palliativo alla cura del nostro sfruttato pianeta.Urge un interessamento del singolo individuo che sensibilizzato inizi a considerare seria la gravità della questione che riguarda ognuno di noi ,nessuno escluso...
Assecondando questo sentire abbiamo avuto la pretesa di accostare a un luogo di culto il nostro Lucus contemporaneo; rincorrendo la speranza di creare un punto di riflessione dove il contrasto con l’armonia e l’equilibrio dell’ uomo con la natura tipico di remote epoche sia confrontato criticamente con ciò che oggi rappresentano i nostri feticci ,appunto i rifiuti!
Attingendo dalle varie fonti della nostra conoscenza artistica e pratica abbiamo realizzato quella che si può pensare come un’ istallazione artistica che combina fattori estetici e decorativi con elementi architettonici, frutti di una indagine preparatoria del luogo di collocazione e dello studio di un progetto che ha fornito uno scheletro alla nostra opera ...
La realizzazione di questa complessa ideazione si è rivelata un ‘esperienza unica avvicinandoci al lavoro manuale e comprendendone la soddisfazione e la piacevolezza di tale incarico soprattutto se svolto in compagnia e collaborazione, determinando un contesto in cui è difficile non impegnarsi in coro per emettere i suoni più limpidi e intonati possibili...
Ci ha senza alcun dubbio arricchiti sotto molti aspetti dando anche a noi la possibilità di compiere un esame di coscienza rivolto alle nostre abitudini e priorità, determinando un buon incentivo per mutarle e renderle più coscienziose ...
Certo nessuno di noi imbattendosi in una bottiglia , che abbiamo posto come simbolo di così nefasto egoismo, potrà più osservarla con i medesimi occhi di poche settimane fa! Non potremmo però nemmeno fare a meno di usufruirne, magari avendo un riguardo per la sua destinazione successiva al nostro utilizzo forse c’incammineremo verso la retta strada; puntando alla ricostituzione di un essere in contatto e rispetto del suo ambiente, traendo esempio dai nostri avi che privi della nostra tecnologia e avanguardia comprendevano senza difficoltà la necessità di un dialogo equo e propositivo con la natura che da madre generosa esige anche l’affetto e la disciplina dei suoi figli...