del sentimento religioso, dal pregio urbanistico dell’abitato e delle sculture in pietra grigio-verde locale alla varietà delle attività economiche legate ad una terra montuosa, ma ricca di risorse.
Tra le risorse scoperte di recente vi è quella del vento, sfruttata con diversi parchi di pale eoliche che, seppur discutibili per l’impatto ambientale, contribuiscono a fornirci le comodità alle quali siamo abituati senza inquinamento.
Eppure una popolazione così laboriosa non è mai stata tanto ricca e questo è stato un bene per il patrimonio urbanistico-architettonico di Roseto, che ha subito pochi rimaneggiamenti e quindi risulta ancora recuperabile. Gli abitanti di Roseto Valfortore sentono in maniera molto profonda il legame con la loro terra.
Con questo lavoro si intendeva rendere onore a questo valore della cultura locale, al senso di appartenenza al territorio del rosetano comune, alla laboriosità di una popolazione che ha fondato la sua economia sull’agricoltura, sull’allevamento e sull’artigianato, alla creatività di gente che ha saputo valorizzare le risorse del luogo intraprendendo nuove attività come l’apicoltura e la ricerca del tartufo, al fascino del Borgo Vecchio, in buona parte conservato nel suo aspetto medievale, e alla parte più recente dell’abitato, in armonia con la precedente per l’uso dei materiali e le tipologie adottate.
Gli elementi che caratterizzano questo piccolo centro, che conta poco più di 1200 abitanti, sono abbastanza vari, dalla ricchezza delle tradizioni popolari alla genuinità del sentimento religioso, dal pregio urbanistico dell’abitato e delle sculture in pietra grigio-verde locale alla varietà delle attività economiche legate ad una terra montuosa, ma ricca di risorse.
Tra le risorse scoperte di recente vi è quella del vento, sfruttata con diversi parchi di pale eoliche che, seppur discutibili per l’impatto ambientale, contribuiscono a fornirci le comodità alle quali siamo abituati senza inquinamento.
Eppure una popolazione così laboriosa non è mai stata tanto ricca e questo, paradossalmente, è stato un beneficio per il patrimonio urbanistico-architettonico di Roseto, che ha subito pochi rimaneggiamenti e quindi risulta ancora recuperabile.