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Un paladino a Milano...

Proemio

Ci è capitato un giorno, mentre leggevamo in classe l' "Orlando Furioso" di Ludovico Ariosto, di ritrovarci a pensare e, perché no, a fantasticare scherzosamente su come sarebbe potuta essere la tipica giornata di un paladino moderno in una bella giornata d'estate dei nostri tempi.


PROEMIO:

Le donne, i cavalier, l'arme e gli amori,
che oggidì son sempre più che rari,
in un ultimo esempio pien d'ardori
giovanili, ancor stanno come fari
per chi sogna ciò che oramai ai valori
d'un tempo il nuovo tolse, senza pari.
Mi presento, son Ludovico Ariosto,
il clochard-cantastorie senza costo.

Vi narrerò di Orlando e di sue gesta,
d'un cavalier senz'armi e valoroso
che per amor di donna uscì di testa,
vedendo Angelica in un dì glorioso,
principessa di certo non modesta.
Ascoltate il poema favoloso!
E aiutatemi voi ora a cantar,
o famosissime "Muse Rock Star".

Orlando, un angelo biondo senz’ali
si arrese infine al contratto del male
per un amore di quei dozzinali
che fu per lui sentimento infernale.
Angelica amò, gli occhi criminali
che lo segnarono in modo fatale.
"Vivo per te, mia dea, non mi lasciare,
fai tu ch'io possa in te sola annegare".

Angelica è ragazza strana assai...
una di quelle persone che a torto
non sembran certo portate pei guai,
vuota bellezza, ma cuore distorto,
intrigante, e crudele più che mai,
agli altri non offriva mai conforto.
Astuta era colei che vo' a narrare,
proibito era l'amor che vo' a mostrare.