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Un paladino a Milano...

Il progetto didattico

L'idea è nata da una discussione svoltasi in classe ancora nel mese di ottobre, prima che arrivasse a scuola il bando del concorso, sulla scorta della positiva esperienza dell'anno precedente.
In questa discussione sono state avanzate diverse proposte di argomenti interessanti su cui impostare il lavoro di quest'anno e sono state esaminate con vivace attenzione.
L'idea di partire da Ariosto, rivisitando e attualizzando il suo poema è nata un poco per volta, con il contributo di tutti gli alunni.
Una volta deciso l'argomento, si è stabilita l'organizzazione del lavoro:
a. Quattro alunni sono stati incaricati rispettivamente di scrivere la storia di Orlando, di studiare i commenti all'Orlando Furioso, di ideare e realizzare le illustrazioni della storia e della gestione delle immagini.
b. Gli argomenti da approfondire sono stati definiti ad affidati al resto degli alunni, divisi in gruppi.
c. Al momento di "mettere insieme" tutti gli elementi, ciascun alunno è stato incaricato di una parte del lavoro (lettura dei testi, gestione files audio, correzione delle bozze dei testi, controllo delle didascalie delle immagini, etc.).
Dopo la fase di ideazione e definizione degli argomenti, il lavoro effettivo si è svolto fra gennaio e aprile, utilizzando in media per un'ora alla settimana l'aula di informatica, dove si sono svolte le ricerche nella rete e dove ed è stato "assemblato" il risultato finale.
Il lavoro, visto nelle sue varie fasi, ha consentito di raggiungere alcuni obiettivi didattici:
a. Avvicinare i ragazzi di oggi al poema di Ariosto, scoprendone gli elementi di validità e risonanza universale.
b. Ottenere una maggiore consapevolezza nell'uso della lingua italiana, sia per la preparazione dei testi dei vari sottoargomenti, sia soprattutto per la stesura della storia di Orlando, dove è stato necessario cercare i termini giusti per la composizione di ottave metricamente corrette per raccontare nello stile di Ariosto.
c. Conoscere meglio alcuni dei problemi e degli aspetti, anche positivi, della città in cui viviamo, almeno quelli con cui ragazzi dell'età di quelli interessati vengono più facilmente e comunemente in contatto, indagandone le radici storiche, dove possibile, e le prospettive di soluzioni o miglioramenti futuri.
d. Imparare a lavorare in gruppo, sfruttando le diverse capacità per raggiungere un obiettivo comune.
Nel complesso, tutti sono d'accordo che l'esperienza è stata utile e, cosa che non guasta, anche divertente.