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La Costituzione italiana

Il progetto didattico

L’esperienza didattica che è stata poi utilizzata per la narrazione è nata praticamente quasi per caso.
Credo molto nell’uso delle nuove tecnologie applicate alla didattica, in classe ho la fortuna di avere la LIM, e utilizzo un blog per condividere informazioni, notizie, compiti. I miei ragazzi sono felici di tutto questo, ma quando ho prorposto loro l’esperienza all’inizio non ne erano entusiasti. Non li attirava il tema e forse in parte li spaventava anche l’idea. Si sono fatti “convincere” quando hanno saputo che come conclusione del lavoro l’Amministrazione avrebbe offerto un viaggio a Roma per visitare i luoghi istituzionali. Il viaggio verrà effettuato il 15 aprile p.v., troppo tardi anche per documentarlo ed inserirlo nella narrazione, ma forse è stata la molla che ha spinto i ragazzi.
Ci siamo messi al lavoro senza un piano preciso. Probabilmente è una caratteristica del mio modo di lavorare. Sono convinta che sia essenziale una programmazione puntuale del lavoro da svolgere in classe, ma sono altrettanto certa che sia necessario lasciare un po’ di spazio anche all’improvvisazione, perché a volte capitano spunti interessanti che non si possono e non si devono sacrificare all’esecuzione pedissequa del programma. In questo caso, per questo progetto, ho lasciato ampio spazio all’improvvisazione.
Abbiamo cominciato leggendo e commentando in classe i primi 12 articoli della Costituzione, in seguito abbiamo avuto due incontri con esperti esterni, uno con i rappresentanti dell’Unicef e l’altro con due volontari di Emergency.
Nella fase successiva, quella della rielaborazione, i ragazzi si sono divisi in gruppi e in parte a casa ma soprattutto a scuola hanno approfondito in modo autonomo le diverse tematiche, producendo molto materiale. Sono sincera, in alcuni momenti c’era molto caos, in classe, perché è stato difficile organizzare il lavoro, ma lentamente si sono delineate le competenze di ciascuno e tutti, anche se in misura diversa, hanno collaborato. Abbiamo cercato immagini su internet, ma poi la maggior parte delle illustrazioni sono opera dei ragazzi. Alcuni disegni sono rielaborazioni , ma molti sono originali. Si è addirittura verificato spesso il caso che un ragazzo avesse l’idea e un altro, magari più bravo graficamente, realizzasse il disegno. Come ho già detto, il materiale prodotto è stato davvero tanto, perché le tematiche interessanti sono moltissime, e anche se non tutto è stato utilizzato o era utilizzabile per la narrazione, i ragazzi hanno imparato diverse cose. A me è stato riservato il compito di sintetizzare i testi in modo da farli stare nei fatidici un minuto e venti secondi.
Il problema più difficile da risolvere, e che probabilmente non è stato affatto risolto, è stato quello di dare omogeneità e coerenza alla narrazione, che forse è partita con ambizioni troppo grandi. Tornassi indietro (ma questa lezione la utilizzerò il prossimo anno) forse pianificherei meglio l’operazione.
Sostanzialmente però sono molto soddisfatta del risultato. In classe si è creato un bello spirito di collaborazione, e anche quegli alunni che in genere rimangono in disparte hanno avuto modo di partecipare. Tutti si sentono orgogliosi e soddisfatti, e credo che sia questo il risultato migliore che potessi raggiungere.
“..dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior” De Andrè