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I massi erratici di Gandria in Ticino

Il progetto didattico

Nella fase preliminare abbiamo usato la tecnica del "brain-storming" per raccogliere le differenti idee sulla scelta dell'argomento da trattare. In un primo momento si è pensato di realizzare una fiaba moderna, ipotesi poi abbandonata perchè complessa da trasporre in una versione multimediale.
Nella successiva fase di pianificazione volevamo far conoscere il Cantone Ticino tramite la "creazione" di un semplice telegiornale. In seno a questa idea abbiamo però preferito concentrarci su un argomento forse meno noto, relativo al territorio in cui si trova la nostra scuola: quello dei massi erratici. Abbiamo compiuto una divertente gita a Gandria e abbiamo inserito in questo "sfondo" storico-archeologico alcuni episodi che ci hanno visti autori e protagonisti della narrazione. Gli alunni hanno scattato decine di fotografie, poi selezionate ed inserite on-line. Partendo dalle immagini sono stati scritti i testi, accompagnati poi dai file audio che è possibile ascoltare.

Conoscenze e competenze acquisite: Pensiamo che questo progetto sia stato molto utile per diversi motivi.
1. È stato studiato un argomento relativo al periodo preistorico, età non più approfondita negli attuali programmi di Storia per la Prima Media. I massi erratici di Gandria, inoltre, hanno permesso di far conoscere un aspetto del territorio locale sconosciuto e spesso trascurato.
2. Sviluppo e perfezionamento delle abilità informatiche e multimediali degli studenti (e degli insegnanti coinvolti nel progetto). Si sa che usare un computer a scuola permette di rendere i docenti più simpatici e gli argomenti trattati più “accattivanti” per gli alunni. I ragazzi, per loro natura piu' “esplorativi”, hanno subito apprezzato i vantaggi del motore “1001storia”, che ha contribuito alla loro crescita in termini di ampliamento delle conoscenze, miglioramento delle capacità di osservazione, capacità creative ed espressive, comprensione ed uso della lingua scritta, memorizzazione, confronto.
3. Dal punto di vista educativo, il progetto si è rivelato molto utile per osservare e migliorare le dinamiche relazionali presenti all'interno della classe. Gli studenti hanno potuto lavorare in piccoli gruppi (pratica non molto diffusa durante le lezioni curricolari), conoscersi, incontrarsi e, a volte, anche scontrarsi. A lavoro finito riteniamo che i rapporti interpersonali tra loro siano migliorati, per l'implicita necessità di collaborare con gli altri che richiede il lavoro in "team".
In conclusione possiamo dire che, operata la scelta dell'argomento e effettuata l'esplorazione sul campo, il lavoro si è praticamente fatto da solo perchè sono state le immagini a dettare il testo.
Avevamo un piano generale, una specie di storyboard che non ci siamo fatti scrupolo di alterare in fase operativa. Se la pianificazione si è rivelata utile in un primo momento, la flessibilità è stata determinante nel realizzare la presentazione.