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YACOUBA : le grandi braccia della solidarietà

Il progetto didattico

L’esperienza di 1001 storia è nata per dare una veste inusuale al progetto di solidarietà che la scuola porta avanti da anni e la cui importanza educativa precede senza dubbio quella didattica.
Siamo partiti dall’organizzazione del materiale disponibile, che era già stato predisposto per l’assemblea informativa rivolta alle classi, svoltasi all’ inizio dell’anno scolastico: foto e disegni, prevalentemente, che avevano bisogno di un riordino cronologico, funzionale alla narrazione, che ci apprestavamo ad affrontare.
Poiché le radici della solidarietà risalgono ad un periodo antecedente l’ingresso degli alunni di 5A nella scuola, si è resa necessaria un’azione di ricostruzione dei fatti attraverso le testimonianze delle insegnanti più “datate” (relativamente agli anni più lontani) e , successivamente, un’intervista alla fondatrice dell’associazione “Yacouba per l’Africa”, per focalizzare gli ultimi nove anni di azione solidale della “Giovanni XXIII”.
Il materiale così riordinato doveva rispondere ai quattro argomenti cardine,del piano editoriale, che sono stati formulati dall’insegnante in sintonia con gli obiettivi formativi del percorso scolastico della classe.
Servendosi di foto, disegni, interviste, e rifacendosi ai ricordi degli anni scorsi, nonché all’esperienza di quest’anno che li ha visti promotori delle attività per informare sugli obiettivi dell’associazione “Yacouba per l’Africa” e per raccogliere fondi, i ragazzi hanno lavorato in gruppi ristretti, come gruppo classe o singolarmente, per produrre testi narrativi, descrittivo-informativi, poetici, da associare agli argomenti e ai sotto-argomenti del motore 1001storia.
Numerose sono state le acquisizioni in campo informatico, nate dalla necessità di comprendere la struttura dell’ipertesto, capirne l’uso, ridimensionare e inserire le foto e i testi, sperimentare l’uso di Audacity, per la registrazione dei brani, anche accompagnati da un sottofondo musicale.
Altrettanto interessanti gli spunti di tipo linguistico, sia per l’arricchimento del vocabolario (piano editoriale, abstract, ecc.), che per la composizione scritta, in cui l’esigenza di produrre testi dimensionati da un limite temporale o dal numero di parole richieste, ha portato a frequenti riflessioni sulle scelte del lessico, che doveva, pur nella brevità del brano, spiegare il contenuto in modo esaustivo.
Se ne è avvantaggiata anche la lettura, per le ripetizioni continue che la registrazione ha richiesto. Del resto non capita tutti i giorni di risentire la propria voce, sottolineandone le caratteristiche di timbro, di ritmica,di inflessione…