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Il sogno si avvera: la lunga marcia verso la parità dei diritti tra bianchi e neri

Inizio della speranza

MARTIN LUTHER KING

Michael Luther King è nato nel 15 gennaio 1929 ad Atlanta nel Sud degli Stati Uniti, dove il problema razziale è sentito con angoscia e urgenza particolari.
Successivamente aveva cambiato il suo nome a Martin Luther King, questo bambino sembra entrare così malvolentieri nel mondo, ha una storia le cui radici affondano nel suolo afro-americano. Fin dall'infanzia Martin Luther King deve subire i traumi dei bambini che scoprono di essere diversi e discriminati in una società razzista; soprattutto quando le madri dei suoi compagni bianchi proibiscono loro di giocare col piccolo Martin perché è «negro». La discriminazione che Martin Luther King deve sopportare e che vede colpire la sua gente lo spinge ad intraprendere gli studi di giurisprudenza. Così entra nel Morehouse College di Atlanta (università per soli neri), ma, divenuto consapevole di essere chiamato da Dio al servizio pastorale, dopo qualche anno passa agli studi di teologia.
Intanto in America, negli stati del sud si accende la protesta razziale: da una parte la Corte Suprema degli Stati Uniti dichiara che è ingiusta la segregazione razziale nelle scuole pubbliche, dall'altra la popolazione bianca continua a difendere i suoi vecchi privilegi che hanno rispetto ai neri.
In seguito all'arresto di una signora di colore, che si era rifiutata di cedere il proprio posto a un bianco su un autobus, la popolazione nera si organizza in associazioni di sostegno della causa antirazzista , boicottando gli autobus della città e Martin Luther King viene eletto loro presidente. Martin Luther King in questo periodo lottò molto per ottenere la parità dei diritti tra bianchi e neri, non aveva paura di morire, ma aveva intenzione di continuare a combattere , sacrificandosi per la sua società. Infatti ha adottato un metodo non violento per la discriminazione dei suoi simili prendendo come esempio Gandhi.

WASHINGTON, I HAVE A DREAM

I Have a Dream è la frase con cui viene identificato il discorso tenuto da Martin Luther King il 28 agosto del 1963 davanti al Lincoln Memorialdi Washington al termine di una marcia di protesta per i diritti civili. Questo discorso è stato oggetto di diverse discussioni in diverse competenze. Il dibattito è basata sul fatto che King ha tenuto questo discorso pubblicamente di fronte ad una vasta platea, il quale ha avuto molto successo.

“Io ho un sogno, che un giorno questa nazione si solleverà e metterà in pratica il vero significato del suo credo.“Noi crediamo che queste verità siano ovvie,che tutti gli uomini sono uguali”. Io ho un sogno che un giorno sulle rosse colline della Georgia il figlio degli schiavi sarà capace di sedersi insieme al tavolo della fratellanza umana. Io ho un sogno che un giorno anche lo stato del Mississippi, uno stato soffocato dall’oppressione, sarà trasformato in un’oasi di libertà e giustizia. Io ho un sogno che i miei quattro bambini un giorno vivranno in una nazione dove non saranno giudicati per il colore della pelle, ma per il loro carattere (per quello che sono). Io ho un sogno che un giorno ogni vallata sarà elevata,ogni collina e ogni montagna sarà spianata, e che i luoghi tortuosi saranno resi agevoli e che la gloria del signore sarà rilevata e tutti gli uomini la vedranno insieme. La vera scelta non é tra nonviolenza e violenza ma tra nonviolenza e non esistenza. Se non riusciremo a vivere come fratelli moriremo tutti come stolti. Non ho paura delle parole dei violenti, ma del silenzio degli onesti.”


Più volte imprigionato, perseguitato dagli ambienti segregazionisti del sud degli Stati Uniti, nel mirino dell’FBI in quanto legato al Partito Comunista degli Stati Uniti (gli fu intimato più volte da J. Edgar Hoover di dissociarsi da ogni collegamento con partiti comunisti), King fu assassinato a colpi d’arma da fuoco prima della marcia del 4 aprile 1968, mentre si trovava assieme alla moglie, Coretta Scott King, sul balcone del Lorraine Motel di Memphis, nel Tennessee, poco prima di cenare. Il suo assassino è James Earl Ray.

KU KLUX KLAN

Nacque quasi per gioco, a causa del loro oscuro terrore razzista i Klansmen avevano un solo obiettivo: mantenere la supremazia della "razza" bianca. Si tratta di un gruppo formato più che altro da veterani dell'esercito della guerra di Secessione americana che non sopportò l'abolizione della schiavitù, vedendosi quindi i loro stessi schiavi diventare loro pari da un giorno all'altro.
Dapprima i "Klansmen" rapivano i neri e li impiccavano d'innanzi a grandi croci infuocate per intimidirli prima e durante la morte. Successivamente il Klan fu sciolto e ricostituito svariate volte. Questi uomini hanno buttato una bomba nel portico nella casa di Martin Luther King a Montgomery, ma nessuno della famiglia rimase ferito.
Anche oggi negli Stati Uniti, specialmente nelle zone più rurali, sono presenti gruppi che si rifanno al nome e all'estetica del vecchio Klu Klux Klan e questi sono malvisti a livello generale, anche se non torcono più un capello ad anima viva.
Sono facilmente riconoscibili per il loro modo di vestirsi con tunica bianca, e un grosso cappuccio a punta.

DA MARTIN LUTHER KING A BARACK OBAMA

Dopo tante lotte, fatiche e rivoluzioni contro i bianchi per la parità dei diritti, dalla lotta non violenta di Martin Luther King (il quale prese spunto da Gandhi che lo affascinava molto) alla lotta violenta di Malcolm X, finalmente dopo tutte queste ingiustizie realizzate contro i neri, si è potuto raggiungere il sogno di tutti i neri: l’uguaglianza dell’umanità e si è raggiunto l' orgoglio di avere un primo presidente nero nella storia degli Stati Uniti d’America: Barack Obama.