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Epinicio per lo sport

Introduzione

Una massima di J. Giraudoux recita “Lo sport consiste nel delegare al corpo alcune delle più elevate virtù dell’animo”.
Infatti, fin dall’età classica, gli uomini già da bambini venivano educati allo sport e, in particolare, a tutti i valori che ne conseguivano: si cercava soprattutto di renderli forti e resistenti, per poter sperare di diventare, un giorno, un eroe. Oggi, invece, abbiamo conferito allo sport un valore diverso: molti, infatti, scelgono uno sport perché grazie ad esso possono scaricare la tensione accumulata, divertirsi e conoscere persone nuove dai comuni interessi. A. Moravia diceva “Si vede che lo sport rende gli uomini cattivi, facendoli parteggiare per il più forte e odiare il più debole”. Difatti l’uomo, in ogni epoca, è sempre stato influenzato dal desiderio di gloria, fama e ammirazione. Ma, come intona Francesco De Gregori: “(...) non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore: un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia”. La curiosità però ha suscitato in noi molte domande per le quali abbiamo cercato di proporre qui una risposta: che rapporto avevano gli antichi con lo sport? Quali erano gli sport più praticati? All’insegna di quali valori essi si battevano?
In copertina G. De Chirico, Gladiatori, olio su tela, dove il pittore descrive attraverso la nudità quelle sensazioni interiori che sono la linfa vitale dell’animo umano.