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Memorie da Ascoli Piceno: arte, architettura e urbanistica in epoca romana

Introduzione

Il lavoro affronta la trasformazione urbana ed architettonica di Ascoli Piceno, avvenuta tra il IV secolo a.C. e il I secolo d.C., in seguito all’influenza esercitata dai romani sulle popolazioni picene.
Le pratiche legate alla costruzione e all’amministrazione del territorio, importate ed imposte dai romani, si inseriscono in un contesto culturale già consolidato con le consuetudini, le tradizioni e le pratiche religiose sviluppate dalla civiltà picena. Con la dominazione romana, tuttavia, si assiste ad un cambiamento radicale nell’assetto spaziale, organizzativo e sociale della città, proprio come accade per tutti i territori annessi progressivamente all’Impero.

I primi due argomenti tracciano il quadro storico di riferimento, descrivendo gli avvenimenti più significativi che, dalla prima relazione tra Ascoli e Roma fino al predominio di quest’ultima, conducono alla concessione della cittadinanza romana.
Gli argomenti successivi trattano l’analisi delle infrastrutture e delle opere architettoniche più rilevanti, realizzate in conseguenza dei diritti conquistati e del ruolo assunto da Ascoli nell’ambito dell’ Impero Romano.

La scelta del tema è stata compiuta in funzione di un duplice scopo: da un lato, per affrontare lo studio dell’arte romana affiancando, al “tradizionale” percorso curriculare, l’osservazione sul campo dei manufatti realizzati e delle tecniche costruttive prodotte; dall’altro lato, per approfondire la conoscenza del territorio in cui abitiamo, rivolgendoci al passato con una particolare ottica critica, attraverso la quale operare il confronto con le trasformazioni urbane contemporanee.

Le testimonianze del passato, infatti, non sono solo espressione di un patrimonio storico e culturale da preservare, ma agiscono come presenze dinamiche nella realtà urbana, pongono domande urgenti, entrano in conflitto con i tempi, le abitudini e i bisogni dei cittadini, anche quando lo sguardo distratto di quest’ultimi non ne riconosce valore e differenze.