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FRUTTI ANTICHI

Abstract

La Convenzione sulla Biodiversità, sottoscritta a Rio de Janeiro nel 1992, afferma il valore intrinseco della diversità biologica e delle sue varie componenti: ecologiche, genetiche, sociali ed economiche, scientifiche, educative culturali, ricreative ed estetiche.
La Convenzione riconosce che l’esigenza fondamentale per la conservazione della diversità biologica consiste nella salvaguardia in situ degli ecosistemi e degli habitat naturali mediante il mantenimento e la ricostruzione delle popolazioni di specie vitali nei loro ambienti naturali. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2010 “Anno Internazionale della Biodiversità” per evidenziare, a livello globale, la questione dell’impoverimento ambientale del pianeta a seguito della distruzione di habitat ed ecosistemi.

Il diffondersi di un’agricoltura intensiva ha portato all’affermazione di poche cultivar geneticamente uniformi che hanno sostituito le vecchie varietà locali .La biodiversità assume una rilevanza enorme per il futuro per quanto riguarda la possibilità di addattamento delle specie ai cambiamenti ecologico-ambientali ed offre una immensa varietà di specie che costituiscono la caratterizzazione dei diversi territori e dei diversi tipi di cultura agricola.
Con il presente lavoro si vuole affrontare il problema della conservazione della biodiversità e della tutela di alcune specie frutticole dell'umbria che sono soggette ad erosione genetica, sensibilizzando le nuove generazione al rispetto della natura e dell'identità agricola delle varie zone rurali dell'umbria .