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Esperienze tra natura e tecnologia

Il progetto didattico

La raccolta di alcune esperienze scientifiche presentate fin ora ai nostri bambini e alle nostre bambine nei laboratori della scuola dell'infanzia, fa parte di un progetto pedagogico che - partendo da un pensiero di Galileo -, vuole accentuare un approccio educativo basato sulla scoperta di un linguaggio infinito di numeri e di forme geometriche con cui ci parla di continuo la natura e di cui spesso noi non ce ne rendiamo conto.
L'organizzazione delle esperienze scientifiche non deve, tuttavia, prescindere dal ruolo di adulto "facilitatore" che svolge un'opera di mediazione all'interno della comunità educativa.
Facilitare comprende una varietà di compiti, coinvolgendo i bambini e i bambini sulle novità delle esperienze che andranno ad affrontare e divenendo strumento mnemonico del processo di sviluppo del loro agire; ricordando il rispetto dei turni di parola e delle regole; sollecitando l'emersione dei pensieri, soprattutto per coloro che tendono a proporsi poco; impiegando quelle risorse tecnologiche adatte ai bambini per sostenere un buon livello di attenzione e attivare processi di rievocazione; mettendo a disposizione dei bambini e delle bambine gli stessi strumenti tecnologici usati dagli adulti (ipermedia, realtà virtuale ma anche video e foto camere, per esempio) in modo da valorizzare anche i loro contribuiti, conferendo loro impegno e responsabilità nell'utilizzo. In una parola, l'adulto facilitatore è consapevole che non c'è apprendimento senza emozione e un ruolo ragionato della ICT (Information and Comunication Technology) offre risorse ben spendibili nella comunicazione e nella strutturazione dei saperi anche nella scuola dell'infanzia come lo sviluppo dell'attenzione selettiva e del problem solving.
Il setting nel quale si svolge l'azione della didattica scientifica della scuola dell’infanzia deve essere quello della sezione di laboratorio anche se l'ambiente esterno riveste pari importanza.
In particolare, per le fasi di raccolta dei materiali biologici si è privilegiato lo spazio esterno della scuola.
Per le attività di geometria e di matematica, l'uscita in strada e nelle piazze del paese si è rivelata un’occasione particolarmente funzionale per stimolare i bambini e le bambine alla ricerca di numeri, forme e segnaletica di cui ne siamo ampiamente circondati.
Per tutti gli argomenti introdotti il denominatore comune è dato dallo schema azione/pensiero: attraverso l'esperienza diretta ed empirica parte un'ipotesi di ragionamento che deve essere confermata dall'osservazione o dall'esperimento.
Questa dichiarazione d'intenti viene corroborata con l'impiego di strumenti tecnologici comuni per codificare un nuovo stile cognitivo e di apprendimento che a partire dai 3 anni sarà peculiare per i nati nel terzo millennio, definiti appunto "i nativi digitali".
La rievocazione spontanea e le discussioni che ne sono derivate e di cui diamo ampia documentazione nelle presentazioni offrono buone opportunità per raggiungere sempre più elevati livelli di sviluppo mentale.
Siamo, infatti, convinte che i nuovi sistemi simbolici dell'era digitale - intesi come forme di organizzazione della conoscenza di tipo multitasking -, se ben veicolati dalle insegnanti permettano al bambino di costruire rappresentazioni e descrizioni in grado di restituire aspetti significativi della realtà. A ciò si aggiunge l'attenzione rivolta alla piccola comunità di ricerca che si viene spontaneamente a costituire e che riveste un ruolo indispensabile per la costruzione del sapere di ciascun bambino e bambina.