Era la penultima ora di un grigio giorno di fine gennaio quando la professoressa di disegno arrivò tutta pimpante in classe, dicendo: “Ragazzi, ho qui un bel lavoro per voi!!”. Vi lascio immaginare la reazione... Dopo un po’ ci spiegò che si trattava di mettere mano ad un progetto che poteva avere come argomento un tema libero oppure la narrazione delle nostre radici. La classe si mostrò subito propensa a seguire quest’ultima traccia, sicuramente più vicina alla nostra quotidiana vita cittadina. Quello che premeva alla professoressa, però, era di farci lavorare tutti assieme attorno al tema scelto per il concorso, utilizzando 1001Storia, un motore del Politecnico di Milano, progettato proprio allo scopo; il che avrebbe sicuramente aiutato a migliorare notevolmente il clima di classe. Dopo i soliti lamenti e le varie spiegazioni necessarie per farci capire per bene come sviluppare il progetto, il lavoro è iniziato. Abbiamo utilizzato un’intera mattinata per visitare per bene tutti gli angolini, anche i più reconditi, della nostra città, per catturare un sacco di fotogrammi che ci sarebbero sicuramente stati utili per arricchire di belle immagini il lavoro. Rientrati a scuola, è iniziata la parte più laboriosa: ricomporre, pezzo per pezzo, tutta la storia della città, e non solo. Questo è stato possibile grazie all’utilizzo di internet oltre che di libri, documenti storici, stampe d'epoca, tesi d’esame, qualche intervista e vari opuscoli informativi. La nostra trattazione, quindi, si è soffermata su vari punti riguardanti la cittadina veneta, come: la geografia, la storia, il coinvolgimento nei due conflitti mondiali, concentrandosi in modo particolare sul celebre Ponte degli Alpini, il cui progetto è opera del grande architetto Andrea Palladio. Abbiamo scelto questo tema, non solo perché è davvero molto vicino e tanto caro a noi bassanesi, ma anche perché lo scorso anno, proprio nel nostro Istituto, è stato celebrato il 90°anniversario dalla fine della Grande Guerra. Sono stati ricordati i sacrifici di tutti coloro,"tanti giovani sui vent'anni", che per difendere allora la patria, pagarono con la loro vita; e, secondo noi, era giusto ricordarli e scriverne anche in questa narrazione. È stato un lavoro molto interessante, intrigante e anche divertente, che ci ha aiutati a conoscere meglio le nostre radici, e siamo davvero felici che ci sia stata data questa possibilità.