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Gargano: quante storie!

Il progetto didattico

La narrazione multimediale sul Gargano è stata un’esperienza molto impegnativa, ma nello stesso tempo molto stimolante.
E’ stata realizzata dalla docente di Scienze di un Liceo classico con una classe del quarto anni di studi: la II B sperimentale P.N.I.
La classe è composta da 20 studenti, 13 ragazze e 7 ragazzi, tutti molto impegnati nello studio e capaci di apprendere e rielaborare con risultati molto proficui.
Pertanto il contesto scolastico è il migliore possibile.
La partecipazione al Concorso Policultura è servita, quindi, non per facilitare e migliorare il successo scolastico, ma per mettere a frutto le capacità possedute dagli allievi in un percorso didattico diverso da quello tradizionale (lezione frontale, studio individuale, verifica).
Il tutto è partito da una visita guidata per osservare dal vivo i fenomeni carsici presenti sul promontorio del Gargano, territorio alle porte della nostra città.
Da quest’esperienza vissuta in maniera avventurosa, è nata l’idea di approfondire la conoscenza del carsismo e in particolare dei fenomeni carsici del Gargano.
A questo punto si è pensato di approfondire aspetti poco noti del promontorio, come la ricchezza di fossili, le recenti scoperte di manufatti litici che possono provare che nel Gargano è avvenuto il primo insediamento dell’Homo erectus dopo la sua partenza dall’Africa.
Man mano che si discuteva con gli studenti, venivano fuori sempre nuove idee (è stato un allievo ad esempio a proporre di affrontare il tema del Gargano usato come discarica di materiali tossici).
Alla fine è nata una “storia” molto corposa.
Dopo una breve presentazione didattica sul carsismo, gli allievi sono stati divisi in gruppi di lavoro e ad ogni team è stato assegnato un argomento da approfondire tramite ricerche su Internet, libri, riviste.
Dalle notizie trovate sono stati elaborati i testi che sono serviti come base per le registrazioni audio.
E’ stato molto faticoso per gli allievi “distillare” in file audio di 1 minuto o poco più l’enorme mole di materiale raccolto per ogni argomento e per ogni sottoargomento, ma dopo varie stesure alla fine si è arrivati ad elaborare testi sintetici e chiari.
Dopo la registrazione dei file audio, è iniziato il lavoro con il motore “1001Storia”.
L’insegnante si è assunta il ruolo di indicare la strada per ogni fase del progetto e di fare da supervisore alla fine di ogni tappa.
Gli allievi si sono aiutati tra loro e ognuno ha messo a disposizione degli altri i propri talenti: c’è stato anche qualcuno che ha battuto la fiacca in verità.
Durante le varie fasi alcuni allievi si sono dimostrati più portati per la stesura dei testi o per l’elaborazione dei file audio ed hanno fatto da tutor agli altri.
Non è stato facile organizzare con continuità le varie fasi del lavoro: ogni tanto c’era una stasi e bisognava rimotivare tutti.
Le battute d’arresto sono dipese dal carico di studio che nel nostro tipo di scuola è notevole.
Per evitare di sovraccaricare gli allievi, si è cercato di organizzare gli incontri necessari per la realizzazione del progetto nei pomeriggi precedenti le assemblee di istituto e durante la mattina nelle ore libere dopo le assemblee stesse, oltre che nelle ore di lezione.
Secondo gli studenti la parte più difficile e noiosa è stata l’organizzazione dei contenuti e l’elaborazione dei testi. Si sono molto divertiti invece durante le registrazioni audio e l’uso del motore “1001Storia”.
Il risultato didattico è stato veramente apprezzabile, tanto che gli allievi hanno proposto di trattare nel prossimo anno scolastico alcuni argomenti con lo stesso approccio metodologico.
Alla fine dell’ esperienza si è creato un legame molto stretto tra docente e discenti: è presente una unità di intenti molto costruttiva e importante nel risolvere i problemi che quotidianamente si presentano nel tempo-scuola.
Resta un solo rimpianto: quello di non aver coinvolto altri docenti del Consiglio di classe nell’attività, in modo da far sperimentare agli allievi direttamente l’esperienza della interdisciplinarietà.

Prof.ssa Luigia de Stasio