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Sulle note di Tommaso Traetta: da Bitonto alle corti d'Europa

Introduzione

Nell’anno delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità Nazionale, abbiamo voluto ripercorrere pagine di storia locale per far conoscere, ancora una volta, il ruolo di spicco che il Mezzogiorno d’Italia ha avuto nello sviluppo della cultura nazionale ed europea, contrastando il pregiudizio diffuso di un Sud da sempre bloccato nell’arretratezza e nell’immobilismo.
Così la storia locale, attraverso un approccio laboratoriale, ha creato situazioni di apprendimento significativo e ha promosso lo sviluppo di competenze comunicative avanzate in un setting didattico che, attraverso la dimensione tecnologica e multimediale, ha incontrato favorevolmente gli interessi dei “nativi digitali”. Inoltre questo lavoro originale di ricerca-azione ha concorso a rafforzare il senso identitario del territorio, favorendo nei giovani alunni anche la (ri)scoperta della comune appartenenza alla Nazione italiana.
In particolare il ‘700, secolo di riforme e rivoluzioni, a Bitonto è stato fecondo di monumenti, idee, intellettuali e artisti, tra cui brilla incontrastato l’astro musicale di Tommaso Traetta. Conoscerlo, ascoltarlo e seguirlo nelle sue peregrinazioni per le più potenti corti d’Europa, ci ha portato ad una inattesa scoperta: la riforma dell’opera seria attribuita a Gluck, è opera in realtà del Nostro!
E la musica così, quale oggetto prevalente di questa ricerca, sembra preannunciare, già nella Bitonto del ‘700, quella “école de la mixité” che oggi con le politiche comunitarie in materia di istruzione l’Unione Europea persegue, per un incontro fecondo tra razze, culture, religioni, suoni e conoscenze.