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Invisibile e Visibile: oltre il simbolo

Il progetto didattico

La narrazione prende spunto da un’esperienza significativa vissuta dalla classe nell’ambito del progetto “Linguaggi espressivi” promosso dall’ANSAS Sicilia.
Il progetto si fonda sull’ipotesi di ricerca che ci sia una stretta relazione tra benessere psicofisico dei docenti, degli alunni, e qualità dell’istruzione. Attraverso l’inserimento dei linguaggi espressivi – Musica, Arte, Motoria, Teatro – nella didattica orientativa e interdisciplinare, gli allievi possono sviluppare il loro io in un’ottica aperta alla conoscenza del sé e dell’altro, alla luce di riflessioni sul proprio mondo sensoriale ed emotivo. L’apprendimento pertanto è fortemente motivato e consapevole, perché il ragazzo si sente al centro di un processo formativo che lo valorizza e che tiene conto delle sue esigenze, dei suoi bisogni, del suo modo di essere. Si tratta di un nuovo modo di porre in relazione docente e discente, insegnamento/apprendimento.
Pertanto gli obiettivi erano chiari fin dall’inizio del progetto: suscitare la curiosità degli studenti, sviluppare le competenze di base e acquisire competenze comunicative, multimediali, tecniche e informatiche. Ma, poiché le conoscenze non sono variabili indipendenti del sistema persone – in – relazione, diventava fondamentale l’organizzazione della classe in gruppi di lavoro secondo il metodo GIGSAW, che favorisce il sapere come negoziazione di interpretazioni eterogenee.
Ogni gruppo è stato formato secondo i diversi talenti e le attitudini degli allievi in modo che fossero presenti tutte le competenze e le abilità richieste per la realizzazione della narrazione.
Nonostante questa composizione “studiata” dei gruppi, il lavoro ha subito qualche battuta d’arresto per la difficoltà a rispettare i tempi delle consegne, ma a mano a mano che si procedeva nella stesura del piano editoriale i ragazzi più motivati hanno svolto il ruolo di peer educator e sono riusciti a coinvolgere e a far maturare un atteggiamento più consapevole anche nei compagni più fragili e insicuri. Siamo quindi giunti alla definizione della narrazione con una classe coesa, fortemente motivata e orgogliosa del proprio lavoro.

Prima del set riflessivo agli alunni è stato somministrato un questionario di ingresso atto a rilevare la loro dimensione sensoriale ed emotiva, che è servito a definire la scheda delle competenze in ingresso. Dopo l’attività espressiva e la condivisione è stato definito il nucleo tematico e di conseguenza sono state strutturate le UdA, tenendo conto di un’accurata rilettura poliprospettica del reale. È stato avviato, quindi, il percorso cognitivo qui narrato. Nel corso dell’esperienza gli studenti hanno compilato le mappe delle competenze, strumento significativo per la percezione consapevole della propria crescita. Il percorso si concluderà con la somministrazione del questionario in uscita.