Lo studio della matematica richiede concentrazione, impegno, una certa inclinazione, H.Gardner direbbe "Intelligenza logico-matematica".
L'aritmetica non fa sconti, si devono conoscere i numeri e si deve saper operare con essi.
Tutto ciò non contribuisce a rendere simpatico lo studio della matematica alla maggior parte degli alunni.
Di qui la necessità di trovare argomenti e modalità di lavoro che favoriscano un atteggiamento positivo di rinnovato interesse per la materia.
Nelle classi prime le espressioni riscuotono un certo successo, anche operare con le potenze piace e stimola una certa competizione nell'arrivare primi alla soluzione. Ritengo però che sia altro che possa far nascere un interesse più autentico e, chissà, indirizzare verso scelte future di tipo matematico.
La scelta di lavorare con numeri dal comportamento "strano" è adeguata all'età e pertinente al programma.
Il taglio da dare al lavoro è stato influenzato dalla lettura del libro di Luciano Cresci "I numeri celebri" nella parte più accessibile a ragazzi undicenni.
La metodologia di lavoro “multimediale” favorisce l’acquisizione di competenze molteplici, stimola la partecipazione e l’interesse, accresce le motivazioni.